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Lecce, accusato del furto in un appartamento si salva dal carcere grazie a un selfie

Un uomo è stato assolto dall’accusa di furto perché il fatto non sussiste. A salvarlo da una condanna data quasi per certa è stato un selfie che dimostrava la sua innocenza.
A cura di Davide Falcioni
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Non capita spesso, ma qualche volta scattarsi un selfie può rivelarsi non solo un esercizio di vanità. Ne sa qualcosa un 49enne salentino che era finito a processo con l'accusa di aver commesso il furto di un frigorifero in una casa al mare in provincia di Lecce, per l'esattezza a Casalabate. Ebbene, l'uomo è stato assolto dal tribunale di Lecce con formula piena perché il fatto non sussiste. A salvarlo da una condanna data quasi per certa è stato proprio un selfie che dimostrava la sua innocenza.

Eppure l’accusa sembrava neo suoi confronti sembrava essere schiacciante. Era infatti stata trovata una carta di credito intestata all’uomo nell’appartamento in cui è stato compiuto il furto. Nonostante ciò il 49enne è riuscito a dimostrare la sua innocenza proprio grazie a quell'autoscatto pubblicato sui social che lo ritraeva in vacanza su una spiaggia della Calabria in compagnia della fidanzata.

I fatti, che risalgono al 2020, hanno portato a un processo per furto aggravato, visti alcuni precedenti dell’uomo, accusato di reati simili. Ma il Tribunale lo ha dichiarato innocente, giungendo alla conclusione che il furto possa essere stato commesso da ignoti che sono entrati nell’abitazione, dimenticando lì la carta di credito sottratta proprio all’imputato. Quest'ultimo aveva soggiornato qualche settimana prima nell’abitazione confinante, anch’essa svaligiata.

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