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Lecce, 90enne cade e batte la testa: dimesso dal Pronto Soccorso, muore poco dopo

Dopo l’esito negativo degli esami eseguiti dal personale del 118 dell’ospedale Vito Fazzi, l’anziano stava tornando a casa, quando si è sentito male ed è morto. E’ stato il direttore del reparto a chiedere chiarimenti sulle cause del decesso.
A cura di B. C.
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E’ giunto al Pronto soccorso di Lecce poco dopo mezzogiorno, sottoposto a tutte le visite e gli accertamenti del caso, suturato per una ferita a una mano e una contusione alla testa, è morto poco dopo le dimissioni. Giuseppe Riggio, questo il nome della vittima, 90 anni, era stato portato dal personale del 118 dell'ospedale Vito Fazzi in seguito ad una caduta accidentale in strada. L'anziano sarebbe stato sottoposto a tutti i test previsti dall'iter diagnostico, compresa anche una Tac, con esito negativo, e relativa consulenza neurochirurgico. La ferita alla mano gli è stata suturata con quattro punti. Sembrava tutto nella norma tanto che il paziente era stato dimesso, con la raccomandazione di un periodo di osservazione a casa di 24 ore. Ma qualcosa è andato storto sulla strada del ritorno a casa: l'anziano, che sembrava soffrisse di una fibrillazione atriale cronica, ha cominciato ad accusare malori andando in arresto cardiaco ed è morto poco dopo.

Ora il primario del reparto del “Vito Fazzi” di Lecce, Silvano Fracella, ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima. "Il primario, dopo aver verificato la correttezza della procedura attuata dal personale in servizio -spiega la Asl- ha quindi deciso di procedere autonomamente con la richiesta di esame autoptico, di cui ora si attende l’esito". L’obiettivo è far luce sulle cause che hanno portato improvvisamente al decesso dell’uomo.

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