Le vittime di preti pedofili scrivono a Papa Francesco: “Incontriamoci”
Mentre il cardinale George Pell, in passato arcivescovo di Melbourne e di Sydney e oggi prefetto degli Affari economici della Santa Sede, viene interrogato in video conferenza dalla commissione d'inchiesta australiana che sta tentando di far luce sugli abusi sui minori negli anni '70 e '80, Papa Francesco ha ricevuto una lettera dai sopravvissuti alle violenze dei preti pedofili. Una missiva semplice, scritta a mano e fatta recapitare al Pontefice, in cui si richiede un incontro: "Non vogliamo recriminare quello che è successo – spiega Paul Levey, vittima quotidiana per mesi del prete Gerald Ridsdale – vogliamo solo che la Chiesa ci aiuti a sostenere e a salvare le tante vittime che ancora non hanno parlato e che invece hanno bisogno di aiuto, per evitare altre morti premature che noi chiamiamo suicidi perché tutti noi abbiamo provato a suicidarci, per fortuna forse, senza riuscirci e la città di Ballarat, che è molto cattolica, è scioccata da quello che è emerso. E inoltre, continua Paul – vogliamo l'aiuto del Pontefice e della Chiesa perché questo non accada più, vogliamo proteggere i nostri figli da quello che abbiamo sofferto noi".
La missiva, sottoscritta dai membri del gruppo di vittime presente a Roma per l'interrogatorio della Royal Commission al cardinal Pell è stata scritta ieri sera e inviata oggi a Papa Francesco e al suo vicario. "Siamo pacifici – non siamo qui per combattere non ne abbiamo la forza, vogliamo solo aiuto per la nostra comunità e crediamo che dobbiamo farlo insieme, insieme alla Chiesa". Le vittime per questo chiedono un incontro a breve termine poiché come si legge in fondo: "siamo qui fino a venerdì e poi torniamo in Australia".
