Matteo Falcinelli, arrestato e torturato a Miami

Le urla di Matteo Falcinelli: “Non respiro” e il poliziotto risponde “Se parli respiri”

Nuovi filmati dell’arresto e delle ore successive di Matteo Falcinelli messi a disposizione di Fanpage.it dalla famiglia: il ragazzo dice di non riuscire a respirare, dà testate in macchina nell’indifferenza dell’agente di polizia.
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Sono le 7 di mattina del 25 febbraio quando Matteo Falcinelli è in una macchina della polizia di North Miami Beach in attesa di entrare in carcere. Qualche ora prima era stato fermato fuori da un locale, portato nella stazione di polizia e "incaprettato", legato con mani e piedi dietro la schiena da quattro agenti.

Nei nuovi video, messi a disposizione di Fanpage.it dalla famiglia, si vede lo studente italiano colpire ripetutamente con la testa il vetro divisore della macchina perché non riesce a respirare. L'agente chiede a Falcinelli di calmarsi e aggiunge "se puoi parlare significa che respiri".

Dopo più di venti minuti, alle 07:26 la scena si ripete:  questa volta, se possibile, le urla del ragazzo sono ancora più strazianti. Falcinelli si sfoga anche in italiano, i colpi che dà con la testa fanno un rumore sordo, ma il poliziotto anche questa volta non interviene. "Non regge più il dolore – spiega Vlasta Studenicova, mamma di Matteo – "questo è dovuto all'atroce tortura dell'incaprettamento, qui non dovevano proteggerlo dal farsi del male? ".

"Incaprettato per la sua sicurezza"

Vlasta Studenicova fa riferimento alle dichiarazioni del Dipartimento di polizia che, riportano media della Florida, ha fatto sapere che la pratica dell'incaprettamento è stata necessaria per evitare che Falcinelli si facesse del male. Quando viene portato nella stazione di polizia, si vede nello spezzone di video che parte alle 03:50 del mattino, il ragazzo dà un paio di testate sul muro.

Confrontandole con quelle che poi il ragazzo dà in macchina sembrano di minore entità. Nei video delle 7 di mattina – fa notare la madre di Falcinelli –  " il poliziotto guarda, vede che Matteo non respira e non fa niente, qui non dovevano proteggerlo?".

Sotto accusa della famiglia del ragazzo ci sono anche le frasi rivolte a Falcinelli dopo che gli vengono legati mani e piedi dietro la schiena. A quel punto, dopo che l'operazione è conclusa, i poliziotto sembrano schernirlo, uno degli agenti gli dice "Non andare da nessuna parte" e poi "ti vogliamo bene":

"Lo prendono in giro, puoi dire a una persona sofferente "non puoi andare da nessuna parte?" commenta. Studenicova. Il ragazzo rimarrà immobilizzato e legato a terra per tredici minuti.

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