Le tappe del processo contro Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin
Si avvia alle battute finali il processo contro Filippo Turetta, accusato dell'omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate l'11 novembre dello scorso anno a 22 anni. Il procedimento è cominciato a settembre davanti alla Corte d'Assise di Venezia. L'imputato non era presente alla prima udienza ma ha partecipato alla seconda dove ha presentato un memoriale e risposto alle domande degli avvocati, durante l'interrogatorio in cui ha ripercorso le tappe del delitto, davanti al padre della vittima, Gino Cecchettin. Il prossimo appuntamento in aula è per domani, lunedì 25 novembre quando è in programma la requisitoria. La sentenza dovrebbe arrivare il prossimo 3 dicembre: se condannato, Turetta rischia l'ergastolo: è accusato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Ecco, di seguito, tutte le tappe del processo.
Filippo Turetta rinuncia all’udienza preliminare e va a processo
Il processo a carico di Filippo Turetta è cominciato lo scorso 23 settembre. Il ragazzo, arrestato a novembre in Germania dove era fuggito subito dopo il delitto e detenuto nel carcere veronese di Montorio, aveva rinunciato all'udienza preliminare davanti al gup il 16 e 18 luglio, accettando di andare direttamente a processo in Assise per l'omicidio di Giulia Cecchettin. La decisione, aveva spiegato il suo avvocato, Giovanni Caruso, "consegue ad un percorso di maturazione personale del gravissimo delitto commesso, e alla volontà che la giustizia faccia il proprio corso nei tempi più rapidi possibili e nell'interesse di tutti". Non è stata richiesta neanche la perizia psichiatrica.
La prima udienza del 23 settembre senza Filippo Turetta
La prima udienza del processo si è dunque tenuta il 23 settembre 2024 all'interno della Cittadella della Giustizia di Piazzale Roma, a Venezia. C'è stato spazio solo l'ammissione delle parti civili (Gino Cecchettin, Elena Cecchettin, Davide Cecchettin, lo zio Alessio Cecchettin e la nonna di Giulia, Carla Gatto, oltre all'Associazione Penelope, Differenza Donna e Udi Roma, i comuni di Vigonovo e di Fossò) e per stilare il calendario.
Turetta non era presente in aula: il suo avvocato, Giovanni Caruso, rispondendo ai cronisti presenti, ha detto che è possibile che il suo assistito "non si presenterà mai in aula". Quasi 800mila euro sono stati chiesti a titolo di risarcimento del danno iure proprio, ovvero il danno non patrimoniale subito dal padre per la perdita della figlia a seguito di un fatto di "eccezionale gravità", anche per "l’angoscia subita dal genitore durante la settimana di ricerche", a seguito della fuga di Turetta.
La seconda udienza del 25 ottobre: Filippo racconta l’omicidio di Giulia
Ma è la seconda udienza del processo per l'omicidio Cecchettin, quella del 25 ottobre, la più importante, in cui Filippo Turetta non solo si è presentato in aula ma è stato interrogato e rispondendo alle domande ha ricostruito la dinamica del delitto. La prima domanda del Pm a Turetta è stata sul memoriale a cui l'imputato ha risposto che ha "riordinato pensieri mettendoli per iscritto, cose che mi venivano in mente man mano. Mi sono venute in mente cose leggendo gli atti di indagine, a volte alcune parti mi sentivo di riscriverle".
Turetta ha poi raccontato di una "lista delle cose da fare", compreso prelevare contante con il bancomat, da gettare per far perdere le proprie tracce, così come aveva studiato su internet come evitare che la propria auto fosse individuata durante la fuga, scritta il 7 novembre, pochi giorni prima dell'omicidio.
Poi, l'imputato è passato a raccontare cosa è successo più nello specifico la sera dell'11 novembre scorso. "Non ricordo quando ma mentre eravamo in macchina (da Vigonovo a Fossò, ndr) a un certo momento devo essermi girato a colpirla, lei si muoveva e magari volevo farla stare ferma. Nel tragitto mi sembra di averle dato almeno un colpo, forse sulla coscia, ma non so dire bene perché lo facevo non guardando bene dove stessi colpendo, ma tirando colpi a caso". Poi il suo racconto è diventato meno preciso, dicendo di non ricordare bene alcuni dettagli. È nell'area industriale di Fossó che la 22enne, che tenta la fuga, viene accoltellata a morte. "Non lo so in quel momento lì, non lo so…lei si opponeva, non sarei riuscito mai a riportarla dentro in macchina", ha detto il ragazzo.
Le prossime tappe: la requisitoria e la sentenza
Il prossimo appuntamento con il processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin è per il 25 novembre con la requisitoria. La sentenza dovrebbe arrivare il 3 dicembre 2024.