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Il rapimento di Silvia Romano in Kenya

Le prime parole di Silvia Romano: “Felice di essere qui, sto bene”

Volto affaticano ma sorridete, Silvia Romano ha riservato le primissime parole, dopo l’arrivo in Italia, ai familiari a cui ha ribadito: “Sono stata forte”. “Sto bene, per fortuna, fisicamente e mentalmente” ha aggiunto la cooperante ai giornalisti, rivelando: “Ora voglio solo passare tanto tempo con la mia famiglia”.
A cura di Antonio Palma
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"Sono felicissima, sto bene fisicamente e mentalmente, ora voglio solo passare tanto tempo con la mia famiglia" sono queste le prime parole dette a caldo di Silvia Romano ai giornalisti poco dopo essere atterrata all'aeroporto di Roma-Ciampino, finalmente libera dopo una prigionia durata oltre 18 mesi . Volto affaticano ma sorridete, dopo l'abbraccio caloroso con i parenti visibilmente commossi, a loro Silvia ha riservato le primissime parole:  "Sono stata forte". Poi la cooperante non ha voluto rinunciare a qualche battuta con i tanti giornalisti che le chiedevano qualcosa sulla sua condizione dopo la lunga prigionia. "Sto bene, per fortuna, fisicamente e mentalmente. Sono felicissima di essere tornata dopo tanto tempo" ha aggiunto la cooperante rapita il 20 novembre 2018 in Kenya e poi portata in Somalia dove è rimata in balia dei suoi rapitori fino a pochi giorni fa.

Il colloquio con il Premier Conte

La giovane volontaria, scesa dalla scaletta dell'aereo in abiti tradizionali somali e islamici che le coprivano anche la testa, con la mascherina a coprirle bocca e naso e i guanti monouso alle mani, si è sciolta prima in un lungo abbraccio con i familiari, la madre e la sorella in primis, poi ha ringraziato tutti e scambiato qualche parola anche con il ministro degli esteri Luigi Di Maio e il Premier  Giuseppe Conte che erano lì ad aspettarla e accoglierla. In particolare col Presidente del Consiglio Silvia si è fermata per diversi minuti conversando da sola con lui, entrambi seduti su alcuni divani dell'aeroporto capitolino, l'uno di fronte all'altra.

Conte: "Da qualche mese sapevamo, ma abbiamo mantenuto il segreto"

Il rientro di Silvia "in questo momento di grande difficoltà è un segnale che lo Stato c'è. Questi risultati si ottengono solo se c'è abnegazione: in particolare dell'Aise (l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna), ma anche della Farnesina e dell'unità di crisi, del ministro Di Maio, dell'autorità giudiziaria. Quando lavoriamo insieme coesi, concentrati, ce la facciamo sempre" ha dichiartao poco dopo Conte, aggiungendo: " È un bel giorno, sono molto contento per Silvia, per i suoi genitori e per tutti gli italiani che hanno atteso questo momento". Il Premier  ha sottolineato che per la liberazione "eravamo in dirittura finale da qualche mese, ma abbiamo mantenuto" il segreto perché queste sono "operazioni che necessitano di riserbo".

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