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Matteo Messina Denaro

Le prime foto di Messina Denaro dopo l’arresto: il boss in caserma circondato da carabinieri

Le foto scattate il 16 gennaio scorso, poche ore dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro: il boss si trova a firmare alcuni verbali negli uffici del Ros, all’interno dell’aeroporto di Boccadifalco. Poi verrà portato in carcere.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro arrivata il 16 gennaio scorso dopo trenta anni di latitanza del superboss mafioso erano trapelate poche foto. Quelle dell’arresto nella clinica "La Maddalena" di Palermo in cui si curava, appunto, e quella diffusa dai Carabinieri il giorno stesso dell’arresto.

Ora, a distanza di oltre un mese dalla cattura, i Carabinieri del Ros hanno diffuso nuove foto del boss di Castelvetrano. Foto in cui si vede Matteo Messina Denaro seduto in caserma, intorno a lui dei Carabinieri.

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È il 16 gennaio, poche ore dopo la cattura tanto che Messina Denaro indossa gli stessi abiti delle prime foto: l’ex latitante si trova a firmare alcuni verbali all'interno dell'aeroporto di Boccadifalco. Verrà poi trasferito nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, dove è detenuto in regime di 41 bis e dove si sta anche curando.

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Messina Denaro ha un tumore al colon, in forma grave e aggressiva, e ieri si è sottoposto a un nuovo ciclo di chemioterapia in carcere. È la terza seduta da quando è stato arrestato. Per la seduta chemioterapica Matteo Messina Denaro viene seguito da un'equipe medica guidata da Luciano Mutti, dirigente del reparto di Oncologia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila.

Il personale medico che lo ha assistito in questa fase è composto da 2 medici, un oncologo e un anestesista, e una infermiera. Secondo quanto riferito dai sanitari, il paziente è tranquillo e in buono stato.

La scorsa settimana Lorenza Guttadauro, avvocato e nipote di Matteo Messina Denaro, aveva detto che le condizioni del detenuto sarebbero molto gravi e aveva aggiunto di non sapere “se lo stanno curando bene” all'interno del carcere dell'Aquila. Dichiarazione subito smentite da fonti sanitarie e carcerarie.

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