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Le parole di papa Francesco nella domenica di Pasqua

Il discorso di papa Francesco ai fedeli che hanno affollato piazza san Pietro nella domenica di Pasqua.
A cura di Redazione
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Di fronte a una piazza San Pietro blindata da ingenti misure di sicurezza ma comunque gremita da migliaia di persone, papa Francesco non poteva far mancare la sua voce nel chiedere pace immediata in Siria e soprattutto in Terra Santa, sconvolta dall'operato dell'esercito israeliano, che ha ucciso 15 palestinesi durante le proteste di ieri: "Oggi domandiamo frutti di pace per il mondo intero, a cominciare dall'amata e martoriata Siria, la cui popolazione è stremata da una guerra che non vede fine […] La Terra Santa in questi giorni è ferita in questi giorni da conflitti aperti che non risparmiano gli inermi, prego affinché il dialogo e il rispetto reciproco prevalgano sulle divisioni e sulla violenza".

Ovviamente il Pontefice ha commentato il Vangelo odierno, con il racconto della resurrezione che è servito come spunto per lanciare un messaggio sul modo in cui "il Signore sorprende l'uomo, con i suoi annunci che sono sempre una sorpresa perché il nostro è il Dio delle sorprese, quello che non sa fare annunci senza stupirci, senza toccarci dove non ce lo aspettiamo. Come dicono i giovani, la sorpresa è un colpo basso: lui arriva e ti commuove". Per papa Francesco sono "le buone notizie che si danno sempre di fretta" e "le sorprese di Dio ci mettono in cammino subito, senza aspettare", senza curarci delle conseguenze, sicuri di aver preso la decisione giusta.

Questa sorta di stato di sospensione in attesa della "sorpresa", secondo il papa, porta l'uomo a farsi delle domande, a restare in spasmodica attesa, pronto a ricevere il dono del signore. Non a caso, infatti, Bergoglio ha voluto concludere il suo intervento con un passaggio singolare, poi seguito da lunghi minuti di riflessione silenziosa: "In questa giornata di Pasqua noi abbiamo la sorpresa, l'annuncio, infine la domanda: E io? Io che? Tu che?"

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