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Le offre un passaggio dopo un pranzo di lavoro, poi la violenta e chiede agli altri colleghi di coprirlo

Un 40enne di Forlì è stato arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata, detenzione di stupefacenti e favoreggiamento personale. Avrebbe ingannato una collega più giovane offrendole un passaggio a casa dopo un pranzo di lavoro, l’avrebbe portata nella propria abitazione e l’avrebbe violentata. Avrebbe poi concordato con altri colleghi false dichiarazioni da fornire agli inquirenti.
A cura di Eleonora Panseri
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Un 40enne di Forlì è stato arrestato e posto ai domiciliari con l'accusa di violenza sessuale aggravata, detenzione di stupefacenti e favoreggiamento personale.

L'uomo avrebbe ingannato una collega offrendole un passaggio a casa dopo un pranzo di lavoro, l'avrebbe portata nella propria abitazione e l'avrebbe violentata. Avrebbe poi concordato con altri colleghi false dichiarazioni da fornire agli inquirenti.

Da quanto si apprende, a carico dell'arrestato già c'era una condanna per spaccio di stupefacenti e una denuncia per violenza sessuale. Anche altre quattro persone, di età compresa fra i 30 e i 40 anni, risultano indagate per favoreggiamento personale.

Le indagini sono iniziate intorno al periodo della vigilia di Natale quando la vittima della violenza, una 30enne, ha denunciato di aver subito uno stupro da parte un collega di lavoro al termine di un pranzo. La vittima ha fornito audio e messaggi ricevuti dall'autore subito dopo la violenza. A quel punto è stato subito attivato il Codice Rosso.

Dagli accertamenti successivi sarebbe quindi emerso che la vittima aveva partecipato a un pranzo a casa del suo datore di lavoro, dove sarebbero stati presenti anche altri colleghi.

Durante il pasto avrebbe bevuto e un collega si sarebbe offerto di accompagnarla a casa. L'uomo, invece, l'avrebbe portata a casa sua, fuori città, e, approfittando delle sue condizioni, l'avrebbe costretta a subire atti sessuali.

Il lavoro degli inquirenti in fase di indagine si è scontrato con un clima di ostilità e di depistaggio messo in atto dall'autore della violenza con la complicità di amici e colleghi di lavoro. L'indagato, infatti, dopo aver appreso della denuncia a suo carico, li ha contattati e ha concordato con loro le false dichiarazioni da fornire alla polizia.

Gli investigatori nel frattempo, però, registravano con microspie quanto stava accadendo. Inoltre, nel corso delle perquisizioni effettuate dagli agenti, sono stati trovati oltre 100 grammi di droga, tra marijuana, cocaina, hashish, insieme a diverse armi, come coltelli e un tirapugni.

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