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Le migliori città per qualità della vita in Italia: Sondrio in testa per i bambini e Trento per gli anziani

Una classifica del Sole 24 Ore sugli indici generazionali ha permesso di redigere per il 2024 un elenco delle città nelle quali si vive meglio secondo le fasce d’età: per i bambini la città migliore è Sondrio, mentre per gli anziani resta Trento. Gli under 35 che vivono meglio abitano a Gorizia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sondrio per la qualità della vita dei bambini e Gorizia per i giovani. Trento, invece, è la città migliore per gli anziani. Sono queste le tre province italiane nelle quali si vive meglio per le rispettive fasce d'età. Nella classifica del Sole 24 Ore del 2024 trionfano queste tre città. Gli indici generazionali sono stati presentati in anteprima al Festival dell'Economia di Trento: la classifica misura la risposta dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali più fragili e strategici

Sondrio la città migliore per i bambini: la classifica

L'indice della Qualità della vita premia Sondrio per i bambini che, rispetto all'edizione del 2022, è protagonista di un balzo significativo verso l'alto. Sul podio con Sondrio anche Ravenna e Trieste, tallonate da Gorizia che offre il principale benessere per i giovani.

Per questa fascia d'età, invece, Gorizia è al primo posto seguita da Ravenna, vincitrice nel 2023 e quest'anno doppia medaglia d'argento, e Forlì Cesena. Alle posizioni citate in questa fascia, si aggiungono Ferrara e Piacenza.

La classifica delle città migliori per gli anziani

Trento mantiene salda la sua leadership per la qualità della vita garantita agli anziani: le province del Nord mantengono la testa della classifica con la prevalenza indiscussa del Trentino Alto Adige, della Lombardia e del Veneto. Tra le prime 10 classificate, infatti, ci sono tre province lombarde con Como al 2° posto, Cremona al 3° posto e Lodi; e 4 venete (Treviso, Vicenza, Padova e Verona) oltre a Trento e Bolzano.

Alla base della classifica, 12 parametri statistici forniti da fonti certificate tra le quali Istat, Infocamere, Iqvia, Siae e ministero dell'Interno utili a raccontare i livelli di benessere nei territori come la presenza di giardini scolastici, gli spazi abitativi, la presenza di servizi comunali, la spesa sociale per famiglie e minori, la presenza di verde attrezzato, i progetti PNRR per l'istruzione, l'imprenditorialità under 35 e le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in rapporti lavorativi indeterminati.

Gli indici generazionali, inoltre, confermano trend già noti in Italia: diverse province del Sud, infatti, si trovano in coda alla classifica (anche se nel caso degli anziani, anche quest'anno è chiusa da Lucca). A registrare i punteggi peggiori però, soprattutto per i giovani, sono Bari, Catania, Napoli, Palermo e Roma che si classifica al 98° posto.

Dai dati forniti, inoltre, sembra che l'Italia sia sempre meno in grado di prendersi cura dei bambini con il numero di pediatri in calo e professionisti attivi che sono scesi da più di 17mila nel 2023 a 16mila nel 2024. Sale anche l'età media del parto, con il primo figlio a circa 32 anni.

Negli anziani, invece, è aumentato il consumo di farmaci antidepressivi e diminuisce il numero di infermieri che possono prendersi cura dei pensionati.

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