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Colpo alla ‘ndrangheta: 300 arresti, in manette l’ex parlamentare Pittelli e sindaco di Pizzo

Sono ben 334 le ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettante persone ritenute coinvolte a varo titolo negli affari illeciti e criminali delle cosche calabresi. Tra gli arrestati non solo boss storici della ‘ndrangheta e relativi affiliati ma anche professionisti, avvocati e personaggi pubblici come l’ex parlamentare di Forza Italia, l’avvocato Giancarlo Pittelli, e l’attuale sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo.
A cura di Antonio Palma
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Un maxi blitz dei carabinieri contro la criminalità organizzata è in corso dalle prime luci dell’alba di oggi per smantellare le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e tutte le loro ramificazioni nel Paese e all’estero. L’operazione, denominata ‘Rinascita-Scott' ed eseguita dagli uomini dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia, ha portato alla notifica di ben 334 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettante persone ritenute coinvolte a varo titolo negli affari illeciti e criminali delle cosche calabresi. Tra gli arrestati non solo boss storici della ‘ndrangheta e relativi affiliati ma anche noti professionisti, funzionari infedeli dello Stato, massoni e personaggi politici come l'ex parlamentare di Forza Italia, Giancarlo Pittelli,  avvocato penalista accusato di associazione mafiosa, l'attuale sindaco Pd di Vibo Pizzo e presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo. Misure cautelari anche per  l'ex consigliere regionale del Pd Pietro Giamborino (ai domiciliari) e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato (domiciliari). Tra gli arrestati anche membri delle forze dell'orine come il comandante della polizia municipale di Vibo Valentia e l'ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro, adesso comandante provinciale a Teramo. Tra gli arrestati in 260 sono finiti in carcere, 70 ai domiciliari.

‘Ndrangheta, rapporti costanti col mondo politico

Il blitz arriva al termine di un complessa inchiesta che ha portato alla luce le attività illecite facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Oltre ai 334 arrestati risultano coinvolte altre 82 persone. Sono 416 in tutto gli indagati. Per loro le accuse a vario titolo sono di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalla modalità mafiosa. "Questa è un'indagine seria, concreta, fondata ho iniziato a lavorarci dal primo giorno in cui ho messo piede a Catanzaro" ha dichiarato il procuratore calabrese Nicola Gratteri. "È la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo. Abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo ma ha interessato tutte le regioni d'Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell'ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione. È stato un grande lavoro di squadra fatto dai carabinieri del Ros centrale, di quello di Catanzaro, e del Comando provinciale di Vibo Valentia. Alla fase esecutiva dell'operazione hanno preso parte circa 3000 militari con tutte le specialità, dal Gis al Tuscania ai Cacciatori, tutte le sezioni Ros d'Italia e tutti i carabinieri della Calabria" ha concluso Gratteri. Secondo i pm, l'inchiesta ha consentito di far emergere non solo gli affari criminali del gruppo ma anche i rapporti costanti con personaggi del mondo politico e imprenditoriale

Sequestro di beni per  15 milioni di euro

Per eseguire gli arresti in capo sono stati schierati oltre 2500 uomini del Ros dei carabinieri, del comando provinciale di Vibo Valentia e dei comandi delle altre regioni d'Italia in cui la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata. In campo anche unità del Gis, del Reggimento Paracadutisti, degli Squadroni Eliportati Cacciatori, dei reparti mobili coadiuvati da mezzi aerei e unità cinofile: Oltre che in Calabria gli arresti hanno riguardato Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Arresti anche all'estero come in Germania, Svizzera e Bulgaria in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria di Catanzaro. Contestualmente alle ordinanze di custodia cautelare, i militari dell'Arma hanno  notificando anche un provvedimento di sequestro di beni per un valore di circa 15 milioni di euro.

Scoperte le formule di rito per promozioni e incarichi nella ‘ndrangheta

Nel corso delle indagini sono stati documentati diversi summit di ‘ndrangheta finalizzati al conferimento di promozioni e incarichi ed è stato trovato anche un pizzino che per la prima volta documenta la formula con cui viene conferito il “tre quartino” uno dei più alti gradi di ‘ndrangheta. I Pm hanno così scoperto formule rituali utilizzate nell'ambiente. "A nome di Gasparre-Melchiorre-Baldassarre e Carlo Magno, che con il suo cavallo bianco distrussero tutti i nemici del suo regno, con una mantella sulle spalle e a fianco uno spadino formarono il Trequartino” si legge in un italiano approssimativo su uno dei pizzini rinvenuto.

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