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Le lenti speciali sono esaurite e ora Sophia rischia la vista, l’appello: “Aiutate mia figlia”

A 13 mesi la piccola Sophia soffre di cataratta congenita e le lenti a contatto speciali che acquistava dall’America non sono più commercializzate in Europa. Ora la piccola rischia di non vedere più. L’appello della mamma: “Non lasciateci soli“.
A cura di Chiara Ammendola
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L'esportazione è ferma perché l'Unione Europea non ha convalidato il prodotto e le scorte della famiglia Giannelli sono esaurite, così la piccola Sophia a soli 13 mesi rischia di non vedere più. La madre ha deciso di racontare la storia della figlia e di sensibilizzare tutti su un tema che spesso finisce per essere dimenticato: “Non lasciateci soli”

Floreana Elena Serpu vive a Montelupo Fiorentino. È sposata e ha due figli. La più piccola ha 13 mesi e si chiama Sophia e due giorni dopo la nascita i medici le hanno diagnosticato una cataratta congenita. A sei settimane è stat operata ma dovrà aspettare dieci anni per l’impianto dei nuovi cristallini. Ora per riuscire a vedere può affidarsi a delle lenti a contatto speciali, fabbricate dall’americana Bausch + Lomb, che però da qualche settimana ha smesso di commercializzare il prodotto in Europa per motivi burocratici.

Da quel giorno circa 300 famiglie italiane che si trovano quotidianamente a combattere con questo problema insieme ai loro bimbi. L’associazione Cataratta Congenita ha fatto sapere che "soluzioni alternative esistono. Ma Silsoft nell’occhio dura a lungo, con ovvi benefici. Non c’è niente di paragonabile sul mercato". In vendita ci sono altre lenti pediatriche, più scomode e meno tollerate. Sophia, così come tanti altri bimbi, hanno provato a indossarle ma i problemi sono stati tanti.

“Con lo stop della distribuzione per noi è iniziato l’inferno”, spiega la madre di Sophia che, grazie alla legge 104 può beneficiare di un assegno di invalidità, col quale può in parte coprire le spese per le nuove lentine che il sistema sanitario non passa. Il problema però non è solo economico: “Le lenti sostitutive sono una tortura – continua mamma Floreana – la mattina per andare all’asilo dobbiamo bloccare mani e piedini a Sophia che si dimena. Le Silsoft devono tornare in commercio. Alle istituzioni diciamo: non lasciateci soli”.

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