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“Le lacrime della moglie del vigile del fuoco quando le ho detto che era morto nell’esplosione”

Il comandante dei Vigili del fuoco di Bergamo Calogero Turturici, che ha lavorato ad Alessandria per 6 anni, ha dovuto dire ai parenti di una delle tre vittime dei fatti di Quargnento che il loro caro non sarebbe più tornato a casa. Matteo Gastaldo, 46 anni,è morto insieme ai colleghi Marco Triches di 38 anni e Antonio Candido di 32.
A cura di Biagio Chiariello
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Matteo Gastaldo (a sinistra) insieme ai colleghi morti
Matteo Gastaldo (a sinistra) insieme ai colleghi morti

“Non dimenticherò mai le lacrime della moglie di Matteo quando le ho detto che suo marito non sarebbe più tornato a casa”. È visibilmente scosso il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Bergamo Calogero Turturici quando parla a Bergamonews.it della telefonata avuta poco prima coi famigliari di Matteo Gastaldo, il vigile del fuoco di 46 anni morto insieme ai colleghi Marco Triches di 38 anni e Antonio Candido di 32, nell’esplosione di una cascina a Quargnento, in provincia di Alessandria. Turturici è stato vicecomandante del comando di Alessandria dal 2005 al 2011 e si trovava nella città piemontese per stare qualche giorno con la sua famiglia che vi abita. In piena notte è stato svegliato dalla chiamata degli ex colleghi che avevano bisogno di aiuto.

Alessandria, esplosione in cascina: morti 3 vigili

Intorno alle 23 i pompieri erano stati chiamati per “spegnere un incendio” in una cascinale di via San Francesco d’Assisi. La prima deflagrazione è avvenuta intorno a mezzanotte. La seconda circa un’ora dopo ed è stata quella fatale per i tre vigili del fuoco, travolti dal crollo dello stabile e sepolti sotto le macerie. In un primo momento si è pensato a una fuga di gas o a un incendio, col passare del tempo si è fatta largo un'altra pista: sul posto sono state infatti ritrovate bombole di gas inesplose, inneschi rudimentali e un timer. “Temiamo sia un fatto doloso", ha confermato il procuratore capo di Alessandria, Enrico Cieri, dopo le prime indiscrezioni. "Quanto acquisito finora", ha aggiunto Cieri, "ci fa pensare a un'esplosione voluta e deliberatamente determinata". Le perplessità maggiori nascono dal fatto che l'edificio fosse disabitato e dalla dinamica dell'accaduto, con l’evidente falsa segnalazione dell’incendio e la deflagrazione a intervento in corso.

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