Le immagini del bunker di Matteo Messina Denaro, la stanza segreta del boss nel secondo covo
Era nascosto dietro un armadio il bunker di Matteo Messina Denaro. Bastava far scorrere una parete di legno per accedere alla stanza blindata utilizzata dal boss per nascondersi. È uno dei tanti covi del superlatitante scoperti in questi giorni dalle forze dell'ordine a Campobello di Mazara, il piccolo paesino della provincia di Trapani dove Messina Denaro ha trascorso parte della sua latitanza.
Le indagini proseguono così come la ricerca di elementi utili a ricostruire come abbia operato e grazie all'aiuto di chi in questi lunghi anni. Al momento sono tre i covi utilizzati dal boss e individuati da carabinieri del Ros che stanno operando insieme ai finanzieri del GICO. In uno di questi, come si evince anche dalle immagini diffuse attraverso un video girato al suo interno, è stata trovata una stanza segreta, un vero e proprio bunker ricavato nell'appartamento al quale era possibile accedere attraverso una parete di legno scorrevole.
La parete era nascosta in un armadio che il boss utilizzava normalmente per riporre i propri abiti. Nella stanza blindata invece sono stati rinvenuti diversi oggetti tra i quali gioielli, pietre preziose e quadri oltre a diversi scatoloni vuoti, riposti su uno scaffale, agende e appunti. L'appartamento in cui era nascosto il bunker si trova poco distante da quello in cui il boss ha abitato negli ultimi mesi.
Dopo il ritrovamento dei tre covi e la perquisizione della casa della madre di Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità all’ormai ex superlatitante, è stata ispezionata anche l’abitazione di un avvocato che dista circa 800 metri dal terzo covo, e quella di fronte all’abitazione del fratello del boss.