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“Le ho tolto il coltello dal collo e ho pulito”: la versione del marito della donna morta a Lentini

Mercoledì sarà eseguita l’autopsia su Naima Zahir, ritrovata senza vita con uno squarcio alla gola a terra nella sua abitazione di Lentini. Il marito indagato: “Secondo me ha fatto tutto da sola”.
A cura di Susanna Picone
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Il marito nega di averla uccisa e dice che probabilmente “ha fatto tutto da sola” Naima Zahir, la donna di 45 anni originaria del Marocco ritrovata la sera di due giorni fa senza vita e con una ferita alla gola a terra nella loro abitazione di Lentini (Siracusa). Massimo Cannone, tappezziere di 45 anni, ha fornito la sua versione a “Ore 14” su Raidue confermando che è vero che è indagato per la morte della moglie ma di essere libero. Per ricostruire con esattezza le circostanze della morte di Neima Zahir mercoledì 16 marzo sarà effettuata l’autopsia sul cadavere.

Intanto, il marito ha fornito appunto la sua verità su quanto accaduto. Ha raccontato di essere uscito di casa col figlio, lui per andare in una pizzeria e il giovane a prendere dell'acqua in un supermercato, e quando un'ora dopo è rientrato a casa avrebbe trovato la moglie sul letto. A quel punto le avrebbe tolto il coltello dal collo e avrebbe tentato di rianimarla, ma la 45enne era già morta. Quindi con uno straccio avrebbe pulito il sangue per terra nella stanza.

"Secondo me ha fatto tutto da sola, poi non lo so…”, ha aggiunto l’uomo. ”Quando sono entrato – ha detto – le ho tolto il coltello dal collo, uno di quelli che abbiamo in cucina, e ho cercato di darle aiuto. La porta di casa non era stata forzata. C’era sangue dappertutto perché prendeva dei farmaci anticoagulanti per curare l'ischemia. Ho preso un mocio e ho pulito il sangue per terra. Poi ho mandato un messaggio a mio figlio dicendogli di vederci da suo zio perché non volevo che vedesse quella scena. Poi è stato mio fratello che ha chiamato polizia e l’ambulanza”.

Cannone ha precisato che gli hanno sequestrato gli abiti: “Mi hanno detto che non dovevo toccare alcunché, perché è la scena del crimine. Ma io non potevo non cercare di aiutarla. Perché non ho chiamato un'ambulanza? Perché al 90 per cento era morta, anzi sicuramente era morta. Non sapevo quello che facevo, il quel momento il mio cervello se ne è andato in tilt. Problemi in famiglia? Mai avuti in 25 anni di matrimonio, e mai tra noi”. Il marito della vittima è stato interrogato a lungo dagli investigatori del commissariato di Lentini e della squadra mobile di Siracusa, ma poi è tornato a casa. Risulta al momento indagato per omicidio volontario. Sono stati interrogati a lungo anche il figlio 19enne della coppia e alcuni amici e vicini di casa.

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