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Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

Le foto della casa di Altavilla Milicia: tanto cibo mentre il piccolo veniva fatto morire di stenti

Dalle immagini delle stanze della casa in cui si è consumata la strage di Altavilla Milicia, emerge che la cucina era piena di cibo, bottiglie e confezioni di biscotti di ogni tipo mentre il piccolo Emmanuel di 5 anni veniva lasciato morire di stenti.
A cura di Antonio Palma
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La cucina della casa di Altavila Milicia ( da Mattino cinque)
La cucina della casa di Altavila Milicia ( da Mattino cinque)
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Mentre la cucina della casa degli orrori di Altavilla Milicia era piena di confezioni di cibo e bevande di ogni tipo, che ora giacciono alla rinfusa sui tavoli dopo le ispezioni dei Ris dei carabinieri, il piccolo Emmanuel Barreca di 5 anni è stato lasciato morire di stenti in quel terribile atto di purificazione che sarebbe stato voluto anche dal padre Giovanni Barreca. Dalle immagini delle stanze in cui si è consumata la strage di Altavilla Milicia, mostrate da "Mattino Cinque News", infatti emerge un tavolo pieno di cibo e bottiglie con confezioni di biscotti di diverso tipo a confermare che la morte per stenti del piccolo di famiglia è stato un fatto voluto.

La villetta della famiglia Barreca ad Altavilla Milicia (Palermo)
La villetta della famiglia Barreca ad Altavilla Milicia (Palermo)

"Il piccolo è stato fatto morire di stenti per purificarlo, con l'assicurazione data al padre che non c'era nulla di cui preoccuparsi perché sarebbe risorto dopo essersi liberato di Satana" ha spiegato anche Roberta Bruzzone, la criminologa che fa parte del team della difesa di Giovanni Barreca e che ha potuto incontrare l'indagato nei giorni scorsi in carcere. "Abbiamo ripercorso tutto quello che è successo in quella settimana e nei giorni precedenti. Tornerò a Palermo per verificare altre informazioni che mi ha fornito Barreca" ha aggiunto la consulente di parte.

Il luogo della strage ad Altavilla.
Il luogo della strage ad Altavilla.

La difesa di Giovanni Barreca infatti ha chiesto di poter entrare nella villetta di Altavilla Milicia per fare a sua volta un sopralluogo sulla scena del crimine. La casa a più piani in cui viveva la famiglia Barreca è stata analizzata per giorni dai reparti scientifici dei carabinieri alla ricerca di tutti gli elementi utili a ricostruire la terribile vicenda che vede accusati lo stesso Giovanni Barreca, la figlia 17enne e la coppia di amici composta da Massimo Carandente e Sabrina Fina, tutti in carcere come coautori della strage.

Giovanni Barreca e Antonella Salamone
Giovanni Barreca e Antonella Salamone

I carabinieri sono stati a più riprese nella cucina, dove è stato trovato il grande quantitativo di cibo, ma anche nelle altre stanze della villetta fuori dal paese e nel giardino dove è stato trovato il cadavere di Antonella Salamone e dove fino a pochi giorni fa si è continuato a scavare alla ricerca di altri indizi. Tra gli elementi raccolti nella casa anche scritte sui muri tracciate nei giorni della strage di fine febbraio.

Massimo Carandente e Sabrina Fina (Foto Facebook)
Massimo Carandente e Sabrina Fina (Foto Facebook)

"Sono fondamentali per ricostruire alcuni passaggi dei delitti, le scritte sono fondamentali per capire una problematica psichiatrica che probabilmente non riguardava solo Barreca" ha spiegato Bruzzone che vuole esaminare, per la difesa, anche quelle scritte sui muri. Al centro della strategia difensiva lo scontro tra Barreca e la coppia accusata con lui. "Il racconto di Barreca è stato coerente e fortemente caratterizzato da problematiche importanti a livello psichiatrico gravissime in cui sono subentrati come detonatori gli altri due indagati" ha concluso Bruzzone

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