Le condizioni del prof di 33 anni che si è dato fuoco a Rende: “Gravi ma stazionarie”
Sarebbero gravi ma stazionarie le condizioni del docente di 33 anni di Rende, in Calabria, che meno di una decina di giorni fa si era dato fuoco davanti alla caserma dei Carabinieri nella sua città natale. Al momento, stando a quanto apprende Fanpage.it, il paziente, ricoverato all'ospedale Cardarelli di Napoli, sarebbe stato sottoposto nelle ultime ore anche ad un nuovo intervento chirurgico.
Ma sulla vicenda resta il massimo riserbo degli addetti al lavoro. Il giovane insegnante avrebbe riportato ustioni di terzo grado sulla testa e su arti inferiori e superiori dopo la drammatica vicenda di cui è stato protagonista.
Era il 31 gennaio scorso quando il professore ha imbracciato una tanica di benzina e l'ha svuotata su se stesso, poi ha preso un accendino e ha appiccato il fuoco. A soccorrerlo per primi sono stati due gommisti, Roberto Viatore e Dmytro Berezyak, che dopo aver assistito al gesto disperato dell'uomo sono accorsi per spegnere le fiamme. Ai due il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, ha riservato un ringraziamento particolare, ricevendoli in Prefettura.
Dopo essere stato trasferito all'ospedale Annunziata di Cosenza, dove è arrivato in condizioni critiche, è stato in seguito spostato per le gravi ustioni al Carderelli di Napoli che ha un reparto dedicato ai grandi ustionati. Ancora ignoti i motivi del gesto. "Non conosco il ragazzo, non so cosa lo abbia spinto a un gesto simile, ma dietro c'è sicuramente un disagio, psicologico, sociale o di altra natura e bisogna capire bene cosa è accaduto", ha spiegato il sindaco di Rende Marcello Manna a Fanpage.it. Intanto, proseguono le indagini per cercare di capire cosa sia successo. Dai primi accertamenti dei carabinieri, non risultano precedenti di tipo penale a carico dell’uomo.