Le chat tra Giulia Cecchettin e Turetta lette al processo: “Come puoi frequentare un altro? Sei ridicola”
Il femminicidio è stato l'ultimo atto di controllo esercitato da Filippo Turetta nei confronti di Giulia Cecchettin, l'ex fidanzata rapita e uccisa a Vigonovo nel novembre di un anno fa. Ora il 22enne è a processo con l'accusa di omicidio pluriaggravato con le aggravanti di sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking.
Per il prossimo 3 dicembre è attesa la sentenza, ma nel frattempo il pm di Venezia Andrea Petroni ha chiesto per lui l'ergastolo. In circa due ore di udienza, Petroni ha messo in fila le prove contro l'ex fidanzato di Cecchettin arrestato in Germania dopo una latitanza di circa 7 giorni e lo ha fatto leggendo stralci delle conversazioni tra la 22enne e il giovane. Un anno di terrore, spiega il pm, evidente nei messaggi che i due si scambiavano.
"Sei ossessionato, sei uno psicopatico – scriveva Giulia ormai al limite -. Cosa devo fare? Lasciare che tu mi dica cosa fare e quando farlo? Io sinceramente non lo trovo corretto. Mi sto comportando di conseguenza, allontanandoti e allontanandomi perché stai cominciando a farmi paura".
Questi messaggi risalgono all'8 novembre 2023, 3 giorni prima del delitto. Il 31 luglio, ricostruisce il pm, Cecchettin aveva deciso di lasciare definitivamente il compagno di corso dopo la pausa di alcune settimane presa a metà marzo 2023. "Mi hai tradito – scriveva Turetta riferendosi alla seduta di laurea già fissata dalla ragazza -. Ti farò pentire di tutto il male che mi stai facendo".
Come ricostruisce Petroni, Turetta era ossessionato dall'idea di fare tutto con la 22enne, compresa la seduta di laurea e il percorso di studi. Lui le aveva chiesto di rallentare con gli esami per aspettarlo.
"È una richiesta sensatissima – continuava -. Le nostre vite vanno di pari passo insieme. Ci laureiamo entrambi a settembre o novembre, ma per farlo mi serve il tuo aiuto negli studi. Tu fai i tuoi esami e io i miei, ma insieme". Il 31 luglio, davanti alla decisione di lei, era esplosa la sua rabbia. "Mettiti in testa, str*nza, che o ci laureiamo insieme o la vita finisce per entrambi. Smetti di pensare alla tua inutile carriera".
Durante la relazione, i cardini per il controllo della 22enne erano stati due: i messaggi della "buonanotte" e l'ultimo accesso a Whatsapp. L'8 novembre, Cecchettin aveva deciso di togliergli entrambe le cose, per abituarlo alla sua assenza.
"Per me è fondamentale, è veramente indispensabile. È la cosa che aiuta di più nella vita – scriveva Turetta riferendosi alla buonanotte -. Per favore, fallo per me almeno. Dammi un aiuto, non ti costa niente. Senti il mio disperato bisogno, come un povero che chiede da mangiare. Non lo aiuteresti se gli vuoi bene?".
"Come faccio a mangiare, dormire e andare avanti con una botta così in due giorni. Già la buonanotte è tantissimo" continua lui. Ancora, Turetta non accetta che la ragazza veda in solitarie le amiche. "Io sempre escluso, dov'è il gruppo – scrive -. Nessuno tiene a me che sto morendo".
Il tema del suicidio ricorre spesso come un ricatto morale. E lei, nel tentativo di aiutarlo, lo aveva invitato a scegliere il vestito per la seduta di laurea. "Non ci sono più sentimenti da parte mia Pippo – ribadiva -. Appena inizi a tormentarmi sul tipo (il ragazzo con il quale aveva iniziato una frequentazione ndr), torniamo a casa".
Pochi giorni prima, lui si era arrabbiato per la nuova amicizia di Giulia. "Non è giusto se hai un po' di rispetto e amore nei miei confronti. Noi siamo ancora recenti, ci vogliamo bene – affermava, poi affondava -. Siamo due patatini. Come puoi pensare di frequentare un altro? Che persona ridicola che sei".