Procura contro semilibertà per Stasi: “Intervista a Le Iene non autorizzata”. Dal carcere: “Nessuna infrazione”

La Procura generale di Milano ha chiesto il "rigetto" della richiesta della semilibertà per Alberto Stasi, in carcere sta scontando la pena a 16 anni per aver ucciso la sua fidanzata Chiara Poggi. La precisazione della posizione della Procura arriva dopo che l'avvocato Glauco Gasperini, nel pool della difesa del detenuto, al termine dell'udienza di questa mattina al Tribunale del Riesame aveva precisato: "La Procura generale di Milano ha dato parere parzialmente positivo sulla semilibertà di Alberto Stasi". Ma poi la smentita della Pg. I giudici si sono riuniti e comunicheranno una decisione nei prossimi giorni. Ma perché la Procura si è opposta?
Alla base ci sarebbe la recente intervista rilasciata da Alberto Stasi. La sostituta pg Valeria Marino ha chiesto un rinvio del procedimento per poter valutare l'intervista a Le Iene andata in onda il 30 marzo perché non sarebbe stata autorizzata. Stando a quanto emerso, l'intervista tv sarebbe stata realizzata fuori dal penitenziario durante un permesso che Stasi aveva richiesto. Intanto Alberto Stasi, si trova in carcere a Bollate, ha già un permesso diurno per uscire per lavorare.
Sull'accaduto si è espresso il Direttore della Casa Circondariale di Bollate, Giorgio Leggieri: "L'intervista che il detenuto ha rilasciato alla trasmissione Tv Le Iene, andata in onda il 30 marzo del 2025 è stata registrata durante il permesso premio in data 22 marzo 2025 e non si sono rilevate, pertanto, infrazione alle prescrizioni". Questo è stato poi ripreso anche da un post Facebook de Le Iene, spiegando che Stasi non ha infranto nessuna regola.
Oggi Alberto Stasi non era presente in Tribunale così come i suoi storici avvocati, Antonio de Rensis e Giada Bocellari, che si trovano a Pavia per l'udienza dell'incidente probatorio sempre sul delitto di Garlasco. La difesa dell'unico condannato infatti negli ultimi anni ha avviato nuove indagini e portato all'apertura del caso: la Procura di Pavia ha indagato (per la terza volta e dopo due archiviazioni) Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi.
A Pavia il giudice avrebbe dovuto "formulerà il quesito" dell'incidente probatorio e nominerà come perito il genetista Emiliano Giardina, ovvero chi si era già occupato dell'omicidio di Yara Gambirasio. E nominare anche i consulenti di parte. Ovvero: il genetista della difesa di Andrea Sempio sarà Luciano Garofano, il generale in congedo dei carabinieri per anni comandante dei Ris di Parma. Mentre quello della famiglia Poggi è il professore Marzio Capra, ovvero il genetista che da sempre ha affiancato i parenti della vittima. La difesa di Alberto Stasi si affiderà invece al consulente Ugo Ricci, ovvero chi si è occupato delle ultime analisi che hanno fatto riaprire il caso.
Tutto però è stato bloccato: il giudice si è riservato sulla nomina dei consulenti e di conseguenza anche per la determinazione del quesito e i termini. Tutto quindi è stato rinviato.