L’avvocato dell’iraniano arrestato a Milano: “Si oppone all’estradizione, negli Stati Uniti rischia l’ergastolo”
"Sta bene, è un po' però stanco e preoccupato. Ha parlato questa mattina per la prima volta con la moglie". A Fanpage.it parla l'avvocato di Mohammad Abedini, il cittadino iraniano arrestato nei giorni scorsi all'aeroporto di Malpensa su richiesta degli Stati Uniti perché ritenuto responsabile di aver garantito un "supporto materiale a un'organizzazione terroristica straniera".
Nel dettaglio, è ritenuto responsabile di associazione per delinquere finalizzata alla violazione dell'International Emergency Economic Power Act e per la fornitura di supporto materiale ad un'organizzazione terroristica straniera (IRCG – Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche). Per questo gli Stati Uniti ne chiedono l'estradizione. Ma il caso di Abedini può essere molto più complicato e poco avrebbe a che vedere con le aule di Tribunale.
L'ipotesi dello scambio di prigionieri
L'arresto di Mohammad Abedini infatti – stando alle prime indiscrezioni – potrebbe essere legato a quello della giornalista italiana Cecilia Sala, in carcere in Iran dallo scorso 19 dicembre. Così come la sua liberazione: nell'incontro infatti avvenuto due giorni tra l'ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, e il viceministro degli Esteri, Vahid Jalalzadeh, sarebbe emersa l'intenzione di Teheran di fare uno scambio di prigionieri. In altre parole: il rilascio di Cecilia Sala in cambio di quello di Mohammad Abedini. Ancora da chiarire però che ruolo potrebbero avere gli Stati Uniti dal momento che sono loro ad aver richiesto l'estradizione per l'iraniano. Certo però è che un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha definito quello di Sala un "arresto ingiustificato" e ha chiesto il "rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri arbitrariamente detenuti in Iran senza giusta causa". Due casi che richiedono quindi un intervento diplomatico. Ma sul piano giuridico cosa chiede Alfredo De Francesco, l'avvocato di Mohammad Abedini?
Come si difende in Italia Mohammad Abedini
Il legale con i giornalisti non fa alcun riferimento al caso di Cecilia Sala, ma si limita a chiarire qual è la strategia del suo assistito che si trova in carcere a Opera. Intanto la Procura di Milano ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato, né indagati: si tratterebbe di una procedura di prassi per poter indagare su quanto accaduto. "Il mio assistito – spiega a Fanpage.it l'avvocato Alfredo De Francesco – è accusato di tre reati. Gli americani considerano l'IRCG un'organizzazione criminale internazionale. Questo vuol dire che fare qualsiasi attività con loro, come fornire servizi e beni (non solo tecnologici), ad oggi sarebbe un reato punibile con l'ergastolo". Poi aggiunge: "Mohammad Abedini ha negato il consenso all'estradizione mentre io ho fatto richiesta dei domiciliari. Nel frattempo la richiesta dell'estradizione arriverà alla Corte d'Appello della Procura generale di Milano che emetterà un parere. Poi tutto mi verrà comunicato e la Corte fisserà un'udienza per la discussione".
Secondo l'avvocato i tempi non saranno brevi. "Non sarà una questione di poche settimane. Come succede nella maggior parte di casi, ci vorrà qualche mese. Non sarà una cosa immediata. Poi interverranno le parti diplomatiche che faranno anche le loro considerazioni". Ma spesso si decide per l'estradizione? "Dipende – tiene a precisare l'avvocato -. In genere il principio è la collaborazione, ma dovrà essere valutato caso per caso". Ora con l'arresto di Cecilia Sala le cose potranno cambiare? Sicuramente i tempi potranno essere dettati dalle decisioni diplomatiche.