L’avvocata Elena Morandi morta nel 2017, Pasquale Concas assolto dall’omicidio: condannato solo per il furto

È stato assolto Pasquale Concas, il 53enne di Osilo accusato di aver ucciso l'avvocata modenese Elena Morandi. Concas è stato assolto davanti alla Corte d'Assise d'appello, ma al momento si trova in carcere con una condanna a 24 anni per l'omicidio della prostituta Arietta Mata, avvenuto a Gaggio di Castelfranco a inizio del 2018.
Le due condanne pregresse per omicidio
L'uomo era stato condannato in passato anche per l'omicidio di una terza donna, il primo in ordine di tempo, avvenuto a Olbia nel 1994 a scopo di rapina. Secondo l'accusa, Concas era responsabile anche dell'omicidio dell'avvocata 56enne trovata senza vita nella sua abitazione di Modena nel settembre del 2017. Alla base del delitto, il furto della somma di circa 300 euro. L'uomo era anche stato accusato di aver appiccato il fuoco all'abitazione della 56enne con lo scopo di simulare la morte in seguito a un incendio.
L'annullamento dell'ergastolo accolto dalla Cassazione
Lo scorso aprile la Cassazione ha annullato la sentenza di ergastolo in seguito al ricorso presentato dalla difesa, rinviando per un nuovo giudizio di appello. In udienza sono stati sentiti un ingegnere esperto di incendi, uno specialista in dermatologia del centro gradi ustionati dell'Ausl e il medico legale indicato fin da subito dal pm. I tre sono stati messi a confronto con gli altri consulenti. Il procuratore generale, al termine della discussione, ha chiesto conferma dell'ergastolo.
La difesa dell'uomo, nella persona dell'avvocato Alessandro Betti, ha chiesto l'accoglimento dell'impugnazione e quindi la riforma della sentenza con l'assoluzione. La Corte ha emesso sentenza di riforma, accogliendo parzialmente quanto chiesto dal legale, e ha assolto Concas dall'accusa di omicidio e incendio, riqualificando il reato in furto in abitazione. Per l'uomo è stata emessa una condanna a 4 anni e 4 mesi e ora ci vorranno 90 giorni per le motivazioni.
La ricostruzione del delitto secondo la difesa di Concas
Secondo quanto ricostruisce la difesa, non ci sarebbero elementi per dire che Concas avesse appiccato il fuoco il 29 settembre del 2017 e che non fosse quindi a lui imputabile il rogo. Secondo l'avvocato, inoltre, vi erano elementi anomali riguardo la sottrazione del pc, del cellulare e del denaro contestato dall'accusa. L'avvocato ha sottolineato che "la Corte ha accolto le deduzioni logiche difensive anche alla luce dell'esito delle integrazioni probatorie".
Secondo il legale, Morandi morì "per inalazione di monossido" e non per altri motivi. Dopo i 90 giorni previsti per le motivazioni, la Procura Generale potrà presentare ricorso in Cassazione.