Lavoratore dell’anno: è un operaio della Fiom
Guido Cafaggini ha 54 e lavora dal 1980 al Nuovo Pignone di Firenze ed è stato appena eletto “Lavoratore dell'anno”. Sorpresa, è iscritto alla Fiom, lo stesso sindacato che ha condotto la più dura battaglia contro il contratto di Mirafiori sottoscritto da Fiat con le altre sigle sindacali. La saggezza dell'operaio fiorentino è proverbiale: “con il muro contro muro si arriva da poche parti, e se le persone si mettono intorno a un tavolo prima o poi un compromesso si trova”. Anche lui è stato delegato sindacale, durante gli anni bui della privatizzazione del Pignone con il passaggio agli americani della Ge, eppure ha sempre guardato a quel ruolo con la propensione alla collaborazione ed ai compromessi intelligenti. Il contratto di Mirafiori non lo vuole commentare, soprattutto perché nella sua azienda la situazione è molto diversa: c'è sempre stato dialogo con il personale e ci si è sempre messi d'accordo tra operai, sindacati e dirigenza. Certo, c'erano lunghi tempi di trattativa e discussione, ma alla fine si è sempre trovato l'accordo giusto per mettere insieme tutti. Forse, dicendo queste cose, pensa al prossimo incontro tra Berlusconi e Marchionne per il futuro di Fiat, dopo le dichiarazioni rilasciate dall'Amministratore Delegato sul trasferimento di Fiat a Detroit.
L'operaio è visibilmente emozionato per aver ricevuto il premio di “Lavoratore dell'anno” ideato e messo in pratica dalla Manpower Italia grazie al supporto dei Giovani Imprenditori di Confidustria a Bologna: “mi sembrava un sogno aver vinto il titolo nazionale della mia categoria e lì c'erano laureati, gente che ha studiato piu' di me” ha dichiarato Guido Cafaggini. Il premio lo ha dedicato alla sua azienda e ai suoi compagni di lavoro, soltanto grazie a loro un semplice meccanico del reparto compressori a centrifuga e turbine a vapore è riuscito a farsi selezionare fino a giungere alla vittoria. Le motivazioni della vittoria sono state il suo spirito d'iniziativa e la spiccata attitudine a misurarsi con le nuove sfide: “ha riorganizzato le postazioni di montaggio del suo reparto, in linea con i principi funzionali e con quelli di tutela della sicurezza dei lavoratori”.
La riorganizzazione aziendale di Guido Cafaggini è stata poi esportata negli altri stabilimenti produttivi, attestando la bontà delle sue idee. Il suo stipendio è di circa 1.400€ al mese grazie ai turni di notte e si avvicina all'età della pensione: nel 2013 potrà appendere gli attrezzi al chiodo. E dopo “ci sono tante cose che potrò fare, tante associazioni di volontariato”. E poi dicono che gli operai della Fiom non vogliono lavorare!