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Palermo, il lavavetri usuraio chiedeva il pizzo agli immigrati

L’uomo è stato colto in flagranza di reato, dopo che si era recato presso una delle sue vittime, titolare di un Phone Center, per ritirare una rata di interessi del prestito concesso.
A cura di Daniela Caruso
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lavavetri

Un lavavetri, apparentemente innocuo, di Palermo era solito pulire i parabrezza delle auto, calandosi nella parte assumendo un atteggiamento dismesso e trasandato. La Guardia di Finanza, però, ha scoperto che dietro l'aria del povero uomo in cerca di qualche spicciolo per poter sopravvivere, il soggetto in questione agiva sotto mentite spoglie, taglieggiando altri extracomunitari del capoluogo siciliano.

L'uomo, un cittadino eritreo di 42 anni è stato arrestato dalle fiamme gialle in flagranza di reato. Il lavavetri viveva da più di dieci anni in Italia e godeva della condizione di rifugiato politico. Ora è accusato di estorsione e usura. "Non si limitava solo a concedere prestiti – spiega il Colonello Geremia Guercia – pretendeva il pagamento delle rate, ricorrendo alle mani, alle botte, alle minacce nei confronti delle sue vittime". Il lavavetri è stato colto con le mani nel sacco, mentre ritirava la rata del prestito concesso a un titolare di un phone center.

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