L’auto di Messina Denaro intestata alla mamma di Andrea Bonafede, il boss l’acquistò personalmente
Andrea Bonafede, è questo il nome ormai noto con il quale Matteo Messina Denaro andava in giro soprattutto lì dove vi era necessità di esibire un documento che, secondo Giuseppe Castiglione, il sindaco di Campobello di Mazara, intervistato da Fanpage.it, è stato falsificato. Nella vita di tutti i giorni però, in pizzeria, nei negozi o per le vie della città, il boss di Cosa nostra si presentava come Francesco.
Andrea Bonafede, amico d’infanzia, non è soltanto colui il quale ha prestato l’identità al re di Cosa nostra ma colui che lo avrebbe aiutato in questo periodo, in seguito a una minaccia che lo stesso boss gli avrebbe fatto tempo addietro. La compagna del Bonafede, Rosa Leone, ha rivelato che fino allo scorso mercoledì lui è stato a casa con lei, spiegandole, dopo l'arresto del superlatitante, che non avrebbe mai potuto dire di no a Matteo Messina Denaro.
Da qui l'identità data in prestito al boss, ma anche l’acquisto, con 20mila euro, dell’abitazione utilizzata in questi mesi da Messina Denaro, il “primo covo” scoperto dai carabinieri del Ros. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno perquisito anche l’abitazione della mamma di Bonafede, Giuseppa Cicio, 85 anni, dove sono stati sequestrati alcuni documenti. Questa mattina invece la notizia del ritrovamento, all’interno di un garage situato di fronte casa di Giovanni Luppino, fiancheggiatore e autista di Messina Denaro la mattina dell’arresto, dell'auto del boss. Il casolare, di proprietà dei suoi figli, nascondeva l’Alfa Romeo Giulietta utilizzata dal latitante per i suoi spostamenti.
Stando a quanto ricostruito sembra che il boss, una volta finite le sue faccende, parcheggiasse l'auto nel garage per poi ritornare a piedi al vicino Vicolo San Vito dove abitava. L'auto risulta intestata alla stessa Giuseppa Cicio, mamma di Bonafede ma sarebbe stata acquistata personalmente dal boss a gennaio 2022 in una concessionaria di Palermo. I documenti della macchina sono stati trovati nel covo di vicolo San Vito individuato martedì dai carabinieri. Al termine di un lungo pomeriggio di rilievi sul posto, l’auto è stata poi caricata su un carro-attrezzi della Polizia ed è stata portata via. I figli di Luppino invece, dopo aver aperto lo stabile per le indagini, sono stati portati via dagli inquirenti per essere interrogati.
Questa mattina invece i Carabinieri sono ritornati nella casa di residenza di Andrea Bonafede dove quest’ultimo, alla presenza dell’avvocato, è stato sottoposto ad una perquisizione e ad un interrogatorio. La casa adesso è stata sottoposta a sequestro. Un intreccio di parentele che fa emergere un quadro piuttosto chiaro circa il coinvolgimento di intere famiglie nella latitanza di Messina Denaro, una rete di complicità che gli ha garantito una sicurezza tale da poter aggirare indisturbato e concedersi a selfie e chat.