Laurea alla memoria per Giulia Cecchettin, oggi la cerimonia a Padova: “Questo traguardo era meritato”
La famiglia Cecchettin sta per ricevere la laurea alla memoria per Giulia, la 22enne sequestrata e uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta pochi giorni prima della discussione della sua tesi in Ingegneria Biomedica. La cerimonia è stata celebrata nella mattinata di oggi all'Università di Padova.
I due ex fidanzati erano scomparsi nella serata dell'11 novembre scorso dopo una serata trascorsa al centro commerciale. Dall'allontanamento della Fiat Grande Punto di Turetta era scattata la caccia all'uomo, subito dopo l'esclusione dell'ipotesi di una fuga volontaria.
Le ricerche sono state effettuate a tappeto per giorni fino a quando, sabato 18 novembre, non è stato ritrovato il corpo senza vita della 22enne nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Di Filippo Turetta, invece, non vi era alcuna traccia.
Il 22enne, invece, fu rintracciato e arrestato il 19 novembre vicino a Lipsia, in Germania, a bordo della sua automobile sulla A9.
L'Ateneo di Padova ha deciso di istituire pochi giorni fa diversi premi che portano il nome di Giulia Cecchettin. Il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione Dei dell'Università di Padova ha creato 10 premi di laurea per le studentesse, mentre l'Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto OPPV ha donato finanziamenti per tre premi di laurea magistrale in ambito psicologico e Riviera Donna Aps, impegnata nel sostegno e tutela delle donne, ha istituito due ulteriori premi di laurea con il nome della giovane.
I familiari della 22enne si sono recati a palazzo del Bo per la cerimonia di conferimento della laurea alla memoria. Presenti il padre, la sorella Elena, il fratello e la nonna Carla Gatto. Nè Gino Cecchettin, né la sorella Elena hanno rilasciato dichiarazioni prima della cerimonia.
L'unica che ha rivolto qualche parola ai giornalisti è stata la nonna della 22enne, Carla Gatto. "È un'emozione grandissima, io qua non c'ero mai stata, mi emoziona che non ci sia più la mia bambina e non sia qui a godersi questa cerimonia. Faccio fatica a pensarlo"
La laurea sarà conferita anche alla presenza della ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e la rettrice Daniela Mapelli.
La lettera del Presidente della regione Veneto Luca Zaia
"Oggi non ho potuto essere presente per impegni istituzionali – ha spiegato in una lettera il Presidente della regione Veneto Luca Zaia – ma vorrei che le mie parole arrivassero alla famiglia di Giulia. Questo sarebbe stato un giorno importante per lei, avrebbe portato al coronamento di un percorso di studi. Era una donna pronta a spiccare il volo, libera di fare le sue scelte"
"Vorrei – ha continuato – che questo dolore portasse una consapevolezza, la stessa che ha dato vita a un movimento spontaneo che ha fatto sentire ancora una volta nelle piazze le voci delle donne uccise in un mondo che si definisce civile, ma spesso dimostra di essere il contrario. Oggi Giulia riacquisisce la voce che le è stata portata via in modo crudele e sarà proclamata Dottoressa in Ingegneria Biomedica. Sarà pronunciato il suo nome per non dimenticarlo mai".
L'intervento della rettrice Daniela Mapelli
"Oggi – ha affermato la rettrice dell'Università di Padova Daniela Mapelli – siamo qui per celebrare Giulia, la sua laurea e questa cerimonia che lei ha meritato. Abbiamo deciso di farlo attraverso le parole di chi l'ha conosciuta, certi che abbia portato davanti alla morte ‘la sua goccia di splendore'. Celebriamo questo splendore così e diamo il via alla cerimonia per la Dottoressa Giulia Cecchettin". Dopo l'intervento, la folla si è lasciata andare a un forte applauso.
Il direttore del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
Subito dopo la Rettrice dell'Università di Padova, è intervenuto il direttore di Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione Gaudenzio Meneghesso. "Se Giulia fosse stata meno brava di quello che era, o meno giovane e volenterosa, avrebbe comunque meritato di fare le sue scelte e vivere a modo suo. La vita non è un premio che si deve meritare. Come padre e come uomo mi sono ripromesso di essere un appoggio nelle difficoltà dei giovani e degli studenti e sono convinto che tutti i miei colleghi faranno altrettanto. Dobbiamo tenere uno sguardo sulle donne della nostra società. Questa cerimonia non è un risarcimento, era una laurea già sua".
L'intervento della ministra Anna Maria Bernini
"È una giornata di emozioni forti, questa – ha esordito la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini -. Ci tenevo ad onorare Giulia Cecchettin, anche se come ha detto chi mi ha preceduto, questo è un atto dovuto. È proprio così, Giulia questa laurea l'ha guadagnata". La ministra ha poi continuato facendo riferimento alle responsabilità collettive relative alla violenza sulle donne come comunità.
"Dobbiamo tutti fare qualcosa, sentirci responsabili come figli, genitori, educatori e formatori. L'indifferenza non deve più esistere, sarebbe un insulto a Giulia. Formare non significa solamente educare studenti – ha spiegato – ma formare cittadini di una grande democrazia, aperta e inclusiva. Un no è un no e deve essere rispettato".
L'intervento di Gino ed Elena Cecchettin
Il papà di Giulia Cecchettin è intervenuto per ricordare la figlia Giulia. "Non riesco ad essere felice – ha ammesso -. Mi sono chiesto spesso se avesse senso e a cosa potesse servire una cerimonia del genere per una laurea postuma. La risposta viene ancora una volta da lei, da Giulia: ha senso per tutto quello che hai fatto per gli altri e che ancora stai facendo".
"Non sai quanto io sia fiera di te – ha invece affermato Elena Cecchettin, sorella della 22enne -, lo sono sempre stata e ti ho sempre ammirata per come sei, così carina, dolce e geniale. Ci hai fatto sentire famiglia anche quando è mancata la mamma, come quanto tornavi per pranzo per non far sentire nessuno da solo. Mi sono sempre sentita inclusa, riuscivi sempre a trovare la via quando le strade della mia mente si confondevano"
"Hai fatto tante cose belle, ma non dobbiamo mai dimenticare quante altre avresti voluto fare se la tua vita non fosse stata interrotta. Complimenti, ingegnere".