Laura e il suo ‘no’ all’anoressia: “La mia foto su un calendario per non fermarsi alle apparenze”
Oltre la paura del giudizio, oltre ai limiti con cui ognuno deve confrontarsi, oltre agli atti di bullismo, oltre ogni singola storia umana. Eccoli, i presupposti del casting a cui hanno preso parte più di cinquecento donne, per il calendario "Beautiful Curvy 2018". Un regolamento che parla chiaro: "Non cerchiamo delle modelle, vogliamo le taglie dalla 44 in su". Una selezione partecipatissima, perché in palio c'erano i ventidue posti nel calendario, nella sesta edizione di un progetto che punta a diffondere e a valorizzare le donne curvy. Un invito a non fermarsi di fronte alle apparenze, ad andare oltre i pregiudizi, cercando di guardare il mondo secondo una prospettiva nuova, che non imponga limiti alla fisicità e che scopra che dietro l'apparenza si nasconde ben altro. Dopo i casting, serratissimi, ventidue donne hanno ottenuto il privilegio di diventare i volti di una campagna contro i luoghi comuni per diffondere il modello del body positive. A raccontare l'emozione di essere protagonista di questa sfida è Laura Chiapparini, 34 anni, infermiera di Piacenza.
Cosa ti ha spinto a metterti in gioco?
"Ho 34 anni, sono ancora giovane. Eppure non ho mai smesso di sentirmi inadeguata a causa delle prese in giro che ho sempre ricevuto, anche quando ero piccola. Purtroppo spesso si tende a generalizzare il problema dei disturbi alimentari e ad identificarlo con l'anoressia. Ma in questo piccolo grande mondo c'è altro. Ci sono la bulimia e l'obesità. Il concetto che rimbalza nell'opinione comune è quello che essere magri equivalga a stare bene. E se hai qualche chilo in più? Beh, in quel caso è colpa tua perché mangi tanto. Nella società esistono troppi pregiudizi che fanno male. Ecco perché ho deciso di partecipare a questa campagna. Per provare a far cambiare l'opinione della gente".
Hai mai avuto l'impressione che la società non ti accettasse per quello che sei?
"Sì. E, con il tempo, per questa paura di apparire mi sono lasciata andare. La nuova consapevolezza di me stessa, però, mi ha spinta a rimettermi in gioco, partendo dall'attività fisica e facendo attenzione ad avere una sana alimentazione. Ho trovato uno sfogo incredibile nello sfilare e nel partecipare a diversi concorsi di bellezza. Quando qualcuno mi dava la possibilità di salire su una passerella, beh, in quel momento mi sentivo davvero accettata".
Cosa ti davano questi concorsi di bellezza?
"Sicuramente l'opportunità di sentirmi all'altezza di fare ciò che volevo, di sentirmi apprezzata una volta per tutte. Partecipare alle sfilate mi ha convinta a non nascondermi più. A farmi vedere per quello che sono. Ea poi, beh, ho vinto alcuni premi. Ma questa è solo una vittoria materiale, quindi secondaria. Quello che ho capito, però, è che magra non significa bello. Che essere anoressiche non significa essere belle. Ma che dall'altro lato, è importante avere un buon rapporto con l'alimentazione, trovare un equilibrio".
Il tuo obiettivo, in una parola, si chiama body positive. Cosa significa?
"Significa volersi bene. Vuol dire accettarsi ed essere disposti a migliorare, ma non ad arrendersi. Questo, però, non vuol dire cominciare a vivere con una vera e propria ossessione per l'alimentazione e per il peso".
Hai la possibilità di lanciare un messaggio a chi ti legge…
"Vorrei rivolgermi soprattutto alle adolescenti, che sono nella fase più fragile della loro vita. Ricordatevi sempre che il corpo è solo un involucro. Perché ciò che siete realmente è dentro il vostro corpo, dentro quell'involucro che gli altri vedono ogni giorno. E voi, nella vita, avete molto da dare. Circondatevi di persone che vi stimano per ciò che potete donare. Circondatevi di gente che vi ammiri senza badare all'aspetto esteriore. In una parola, amatevi. Imparate a farlo adesso. Non fissatevi su canoni estetici, ma aprite gli occhi. Perché ognuno di noi, dentro, ha la sua bellezza".
Qual è il tuo obiettivo più grande?
"Fare di tutto per portare avanti il mio messaggio. Voglio aiutare le persone a stare bene con loro stesse. Io ho pensato di mollare, quando il mio aspetto esteriore sembrava essere l'unica cosa che contava per gli altri. Ma ho trovato chi mi ha apprezzato per ciò che sono davvero. E la mia missione continuerà su questa linea. Aiutare le persone a scoprire la loro bellezza. Ecco quello che sogno".