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“Laudati favorì Berlusconi”. L’ex procuratore di Bari rinviato a giudizio

Secondo l’accusa, il magistrato avrebbe rallentato le inchieste di Bari sulle escort portate da Tarantini per le serate nelle case dell’ex premier.
A cura di B. C.
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Abuso d’ufficio e favoreggiamento personale nell’ambito delle inchieste della Procura di Bari sul caso delle escort che Gianpaolo Tarantini avrebbe portato ai festini organizzati nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi. Queste le accuse che hanno portato al rinvio a giudizio per l’ex procuratore di Bari (oggi in servizio alla Procura generale presso la Corte d’appello di Roma) Antonio Laudati. In pratica, Laudati avrebbe rallentato le indagini favorendo così Tarantini, oltre che lo stesso Cavaliere, ad insabbiare il presunto giro di prostitute portate a Palazzo Grazioli. "Si è trattato di una decisione sofferta e faticosa per l'altissima levatura morale e professionale di tutte le persone coinvolte mandate a giudizio", ha detto ai cronisti il gup del tribunale di Lecce Cinzia Vergine dopo aver disposto il rinvio a giudizio di Laudati. Insieme a lui sono stati rinviati a giudizio per diffamazione ai danni dell'allora procuratore di Bari quattro giornalisti e due direttori di giornali. Il processo inizierà il prossimo 5 maggio davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, competente a trattare procedimenti in cui sono coinvolti magistrati in servizio nel distretto della Corte d'appello di Bari. Va detto che tra gli imputati per abuso d'ufficio, per fatti estranei al processo escort, c'è pure il magistrato Scelsi che sarà processato con rito abbreviato dal prossimo 27 marzo, sempre dal gup Vergine.

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