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Latte e formaggi, da mercoledì rivoluzione in etichetta: obbligatorio luogo della mungitura

Entra in vigore il provvedimento che impone di indicare sulle etichette di latte e derivati il Paese di mungitura e quello dove viene trattato il Latte.
A cura di Antonio Palma
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Secondo la Coldiretti "è un momento storico" mentre per il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, rappresenta "una svolta senza precedenti".  Quello che è vero è che le imposizioni in etichetta per latte e formaggi che entreranno in vigore da mercoledì 19 aprile rappresentano un passo fondamentale nella tracciabilità degli alimenti che portiamo sulla nostra tavola. Da mercoledì infatti in Italia arriva l'obbligo di inserire nelle etichette di tutte le confezioni dei prodotti lattiero-caseari l'origine della materia prima cioè il latte.

Sulle confezioni di latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini quindi avremo ora il nome del Paese in cui è stato munto il latte e quello in cui è stato condizionato o trasformato. Se il latte è stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con una sola dicitura "origine del latte: nome del Paese". Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell'Unione europea si dovranno utilizzare le diciture: "latte di Paesi UE" e "latte condizionato o trasformato in Paesi UE". Per i Paesi situati al di fuori dell'Unione europea, infine, devono essere utilizzate lei diciture: "latte di Paesi non UE" e "latte condizionato o trasformato in Paesi non UE".

"È una svolta storica che permetterà di inaugurare un rapporto più trasparente e sicuro tra allevatori, produttori e consumatori" ha assicurato il Ministro Martina che ha appoggiato la nuova legge. "Momento storico perché tre confezioni su quattro di latte a lunga conservazione sono straniere, ma fino ad ora era impossibile riconoscerle" ricordano dall'associazione dei coltivatori diretti. "È un provvedimento che esalta il valore del sistema cooperativo, costituito da molti allevatori italiani, e tutela maggiormente i consumatori"  confermano anche da Trevalli Cooperlat. In un primo periodo non superiore ai 180 giorni, però, sarà possibile ancora trovare sugli scaffali le scorte delle confezioni con il sistema di etichettatura precedente.

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