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L’atleta Rebecca Pavan: “Razzismo in autobus. Da tre anni sono in terapia per casi di discriminazione”

Sarebbe salita sull’autobus con sua madre dopo qualche ora di shopping. Il controllore a fianco avrebbe chiesto solo a Rebecca Pavan il biglietto. La saltatrice della Nazionale italiana di atletica ha replicato: “Aspetto delle sentite scuse”.
A cura di Elia Cavarzan
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Quando incontriamo Rebecca Pavan, si allena sul campo di atletica di Padova. È passato qualche giorno dal brutto episodio che l'ha vista protagonista, suo malgrado. "Quando mi ha chiesto l'abbonamento io l'ho mostrato subito. La cosa che mi ha ferito di più è stato il modo con cui me la chiesto. Il tono. Come se fosse convintissimo di cogliermi in fallo e farmi la multa". Rebecca era in compagnia della madre Cristina quando è salita su cui si è sentita discriminata. La giovane sportiva 21enne, che fa parte della Nazionale italiana di atletica, è stata fermata dal controllore dei biglietti di viaggio. Ma, stando al suo racconto, l'uomo intima solo a lei di mostrare il titolo di viaggio prima di accomodarsi in pullman. Cosa che alla madre non sarebbe stata chiesta.

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"Quando sono tornata al mio posto, su quell'autobus,  mi madre ha notato subito la mia faccia sconvolta ed è andata dal controllore a chiedere spiegazioni. Il controllore ha detto che il biglietto l'aveva chiesto a me perché non mi aveva mai visto mentre mia madre sì. Niente di vero, lei è da anni che non sale su quella linea mentre io la frequento moltissimo", spiega Rebecca che in queste ore ha ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà.

"Ho saputo che l'azienda di trasporti sta predisponendo per il controllore un sostegno psicologico. Vorrei dire che io sono da tre anni che vado dallo psicologo per fatti e casi legati al razzismo", incalza Rebecca Pavan che lentamente, raccoglie uno dopo l'altro episodi ed eventi legati al colore della sua pelle, "dovrei essere io ad avere sostegno psicologico visto che, fra virgolette, sono io la vittima di questa vicenda".

Mentre la madre chiedeva spiegazioni al controllore, Rebecca Pavan ha ripreso la scena con il suo telefonino per poi affidarla ai social in una lunga riflessione contro il razzismo e l'uguaglianza. "Io non procederò per vie legali, mi bastano soltanto delle sentite scusa".

Intanto l'azienda di trasporti ha replicato condannando ogni forma di razzismo e spiegando che, l'addetto, svolge quel mestiere da tutta la vita e che mai ha avuto l'intenzione e la volontà di offendere Rebecca.

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