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La sua masseria va all’asta per poche migliaia di euro: proprietario si suicida quando arriva l’acquirente

Un uomo di 53 anni si è suicidato nel giorno in cui avrebbe dovuto incontrare l’acquirente interessato alla sua masseria, messa all’asta a meno del decimo del suo valore per problemi economici del titolare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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Il proprietario di un'azienda zootecnica tra Laterza e Altamura si è tolto la vita nella mattinata del 4 gennaio scorso, a 53 anni. L'uomo stava per perdere la sua azienda, messa all'asta a meno del decimo del suo valore (330.000 euro era il suo valore originario). Con la masseria, temeva di perdere la casa, l'allevamento e i capannoni che gestiva. Un acquirente avrebbe dovuto presentarsi alla masseria proprio nella mattinata in cui il titolare ha deciso di togliersi la vita.

Il 53enne si è allontanato dalla casa in cui viveva con la moglie e ha raggiunto il capannone più lontano della sua attività. Si è issato su un trattore per arrivare al soffitto per poi impiccarsi. A dare l'allarme, un amico che era stato allertato dalla moglie, preoccupata perché il marito non si era presentato all'incontro con il possibile acquirente per la masseria.

I problemi dell'attività erano iniziati circa 10 anni fa, quando gli acquirenti del latte prodotto dai suoi animali avevano iniziato a ritardare i pagamenti o a non pagarlo affatto. Il 53enne accese un mutuo agrario di 60mila euro per far fronte alle difficoltà del momento, ingigantite poi dal Covid e dal rallentamento delle attività. La pandemia lo costrinse a interrompere il pagamento del debito contratto. Restavano 40mila euro da restituire a due società di recupero crediti. L'impegno gravoso angustiava l'imprenditore che aveva chiesto l'aiuto di un'avvocata, la legale Antonella Semeraro e del Movimento per la legalità.

Con loro, era riuscito a raggiungere un accordo offrendo una somma per la vendita dell'azienda scansionata in tre rate mensili, tutto per evitare la cessione all'asta il cui inizio era fissato per il 16 gennaio. Nonostante vi fossero buone possibilità di poter riacquisire la masseria in tre rate mensili, la notizia di un nuovo possibile acquirente lo aveva scoraggiato al punto da portarlo al suicidio.  Il giorno dopo, l’avvocata Semeraro ha presentato l'istanza di sospensione per il grave evento e il giudice l’ha concessa sospendendo così le operazioni di vendita. La moglie subentrerà al marito negli accordi con le due società nel tentativo di salvare la masseria. "Era una brava persona – ha raccontato la legale al Corriere della Sera -. Un gran lavoratore".

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