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Lasciata senza cibo e costretta a dormire sul balcone dalla badante, l’inferno di una donna a Torino

Due donne, madre e figlia, accusate di reati pesantissimi: lesioni aggravate e riduzione continuativa in schiavitù in concorso, adoperando sevizie e agendo con crudeltà. La vittima è una 55enne con problemi psichiatrici di Nichelino. Era stato suo padre, prima di morire, ad affidarla a quella che era stata la sua badante.
A cura di Susanna Picone
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È una storia di terribili violenze quella che arriva da Nichelino (Torino) e riguarda una donna di 55 anni con problemi psichiatrici che per anni sarebbe stata costretta a subire i maltrattamenti delle persone che invece avrebbero dovuto assisterla, le sue badanti.

"Facevo la doccia gelata perché non volevano che usassi l’acqua calda", solo una delle frasi che la vittima ha raccontato quando finalmente l’incubo è finito. Qualche giorno fa il gip di Torino ha accolto le richieste del pm Antonella Barbera nei confronti di due donne di 65 anni e 44 anni.

Madre e figlia accusate di reati pesantissimi: lesioni aggravate e riduzione continuativa in schiavitù in concorso, adoperando sevizie e agendo con crudeltà. La posizione più grave è della donna più giovane, ai domiciliari, mentre alla madre è stato formalizzato il provvedimento di allontanamento dalla casa dove avvenivano i maltrattamenti.

La donna, ricostruiscono i quotidiani locali, veniva picchiata a mani nude e anche con un bastone di ferro, legata al letto, costretta a dormire per terra e a volte anche sul balcone in pieno inverno. Bruciata col ferro da stiro per aver lasciato i vestiti stropicciati. Costretta a fare da serva per tutta la famiglia, anche di notte. Non poteva uscire né parlare con nessuno. Spesso lasciata senza cibo, per sfamarsi rovistava nella spazzatura.

Era stato suo padre, poco prima di morire nel 2016, ad "affidarla" a quella che era la sua badante: l’uomo aveva chiesto espressamente che a provvedere a quella figlia non in grado di rimanere da sola doveva essere la persona che lo aveva aiutato negli ultimi anni della sua figlia. La badante aveva accettato e l’aveva accolta in casa ricevendo anche una somma mensile per le sue spese personali.

Quando i carabinieri sono arrivati nella casa hanno trovato la 55enne in evidente stato di malnutrizione e con ematomi. La donna era formalmente in carico a un tutore legale, ma viveva nella casa della ex badante del padre.

Le indagini sono iniziate proprio dalle segnalazioni del tutore: le prime richieste di capire cosa succedeva in quella casa risalgono al 2019, probabilmente i maltrattamenti sono iniziati anche prima. Anche i vicini di casa negli anni hanno chiamato i carabinieri, che alla fine l’hanno liberata da questa schiavitù.

"I primi tempi andava tutto bene – ha raccontato la vittima ai carabinieri -, ma io ero abituata a fare le cose a modo mio e lei non lo tollerava. Ha cominciato a trattarmi male e mi picchiava, non era contenta di come facevo le pulizie. Poi nel 2021 è traboccato il vaso. Ha cominciato a picchiarmi con un bastone di ferro e non mi passava le telefonate dei miei parenti. Mi diceva che mi avrebbe fatto chiudere in una struttura psichiatrica e che mi voleva morta, mi legava al letto perché non voleva che mangiassi di notte". La 55enne si trova adesso in una comunità protetta.

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