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“Lasciami lasciami”, l’audio che ha incastrato il marito di Annamaria D’Eliseo: “Non è suicidio”

Un grido disperato di aiuto captato da una telecamera in lontananza ha portato alla svolta nel caso della morte di Annamaria D’Eliseo e all’arresto del marito della bidella dI Lanciano, Aldo Rodolfo Di Nunzio. Un elemento fondamentale visto che la coppia al momento del fatto era sola in casa.
A cura di Antonio Palma
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“Lasciami, lasciami”, un audio con un grido disperato di aiuto ha portato alla svolta nel caso della morte di Annamaria D'Eliseo e all’arresto del marito della bidella 60enne di Lanciano con l’accusa di omicidio volontario. L’audio che ha portato ieri in manette il 71enne Aldo Rodolfo Di Nunzio è emerso da nuove approfondite analisi su apparecchi elettronici e registrazioni già in mano agli investigatori che da tempo avevano messo nel mirino l’ex vigile del fuoco.

A incastrare il presunto assassino una nuova consulenza informatica effettuata ai primi di gennaio su telefoni cellulari sequestrati ma soprattutto sui video delle telecamere di sorveglianza delle abitazioni della zona. Un elemento fondamentale visto che la coppia al momento del fatto era sola in casa. Annamaria D'Eliseo fu trovata morta in una rimessa esterna alla villetta di famiglia a Lanciano nell’estate di due anni fa, il 15 luglio del 2022. Il marito aveva sempre raccontato di averla trovata appesa al soffitto, con una scala vicino, e di aver cercato di salvarla.

Per gli inquirenti, però, non è stato suicidio ma un femminicidio e la donna sarebbe stata strangolata e uccisa dal marito con dei cavi elettrici trovati sul posto. Nei confronti del marito, diventato il principale sospettato, era stata già presenta una richiesta di custodia cautelare la scorsa estate ma il gip l’aveva respinta.

A suo carico la perizia secondo la quale quei cavi non potevano reggere il peso di una impiccagione e che erano da soli in casa ma anche il fatto che la donna non aveva mai espresso alcun segno di volersi togliere la vita. "Lui la comandava, si comportava da padre padrone ed era gelosissimo di lei", avevano raccontato parenti e amici della coppia. L’autopsia però non aveva chiarito fino in fondo a cosa poteva essere riferita quella morte per strangolamento.

L’uomo quindi era rimasto libero ma indagato, fino alla svolta della nuova perizia che ha estratto quell’audio dai microfoni di una telecamera di vicinato e portato all'arresto del pensionato. Annamaria D'Eliseo urlava “Lasciami, lasciami”, un grido di aiuto durato pochi secondi ma che per gli inquirenti sarebbe inequivocabilmente rivolto al marito visto che era da soli. L’audio preso in lontananza confermerebbe anche alcune testimonianze dei vicini che avevano raccontato di un urlo della donna nei momenti precedenti al decesso.  L'ipotesi di accusa per il 71enne è ora di omicidio volontario aggravato, Di Nunzio è stato trasferito nel carcere di Villa Stanazzo.

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