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L’Aquila, sferra pugno alla vetrata in uno scatto di ira: 26enne muore dissanguato in casa

La vittima stava litigando con un familiare quando ha sferrato il pugno che si è rivelato fatale. I frammenti di vetro gli hanno tagliato le vene e il giovane è morto dissanguamento. Sul caso stanno indagano i carabinieri ma al momento non risultano indagati: l’inchiesta tende ad escludere la responsabilità di terzi nel tragico fatto.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Una lite in famiglia e uno scatto di ira in un momento di concitazione sono costati la vita a un giovane di 26 anni a San Vincenzo Valle Roveto, borgo abruzzese in provincia dell'Aquila. Il ragazzo da dato un pugno in una vetrata che è andata in frantumi e l'ha colpito e lui è morto dissanguato. Il dramma si è consumato all'intero di un'abitazione del posto nella notte tra martedì e mercoledì, intorno alle 2. Come riportano le cronache locali, tutto si è consumato in pochi minuti per il ventiseienne non c'è stato nulla da fare. I frammenti di vetro gli hanno tagliato le vene uccidendo per dissanguamento prima ancora che sul posto arrivassero i soccorsi  medici. Stando a una prima ricostruzione fatta dai carabinieri che ora indagano sull'accaduto, la vittima stava litigando con un familiare quando ha sferrato il pugno che si è rivelato fatale per lui.

Subito dopo il fatto i familiari hanno chiamato i soccorsi con una telefonata al numero di emergenza ma il ragazzo è morto dissanguato dopo pochi minuti e i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La salma è stata poi trasferita in obitorio ad Avezzano a disposizione dell'autorità giudiziaria. Come riportato il quotidiano locale Il Centro,  il 26enne viveva da tempo a Roma ma stava trascorrendo un periodo di vacanza nel comune marsicano dove era conosciuto e tornava spesso perché città natale di uno dei genitori e luogo di residenza dei nonni. Sul caso è stato aperto un fascicolo di indagine affidato ai militari dell'arma coordinati dalla Procura della Repubblica di Avezzano. Al momento non risultano indagati. Dai primi accertamenti effettuati in base alle testimonianze e alle prove raccolte nell'abitazione, infatti, l'inchiesta al momento tende ad escludere la responsabilità di terzi nel tragico fatto.

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