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Covid 19

L’appello del sindaco di Orzinuovi, paese con 11 vittime: “Non sottovalutate, il virus è micidiale”

“Questo virus è micidiale e siamo tutti coinvolti”. Il sindaco di Orzinuovi, Gianpietro Maffoni, sta vivendo in prima persona il dramma del coronavirus. La sua città è tra le più colpite dal contagio, con 73 casi e 11 vittime, e solo con misure drastiche come la chiusura di tutti i negozi e il divieto di uscire di casa ora la situazione sembra migliorare un po’. intervistato da Fanpage.it il primo cittadino del comune bresciano, che è anche senatore, lancia un appello alle popolazioni delle zone meno colpite. “Non sottovalutate. Il contagio avviene con un facilità incredibile e non bisogna aspettare che la situazione peggiori per prendere provvedimenti”.
A cura di Simone Gorla
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"L’appello che faccio alla popolazione delle zone meno colpite è quello di non sottovalutare. Non pensare che sia difficile essere contagiati. Questo virus è micidiale e siamo tutti coinvolti". Gianpietro Maffoni, senatore e sindaco di Orzinuovi in provincia di Brescia, è da giorni impegnato nella lotta contro la diffusione del coronavirus, una delle città più flagellate dal contagio. La scorsa settimana sono morte 6 persone nell'arco di 36 ore. In totale dall'inizio dell'epidemia sono 73 i positivi e 11 le vittime nel paese di 12mila abitanti. Ma sembra esserci una prima inversione di tendenza. Da ieri, stando all'ultimo bilancio, sono solo due i nuovi contagiati, una persona è deceduta. Intervistato da Fanpage.it il primo cittadino lancia un appello alle popolazioni delle zone ancora poco colpite. "Il contagio avviene con un facilità incredibile l'ho visto qui da noi. Non bisogna aspettare che la situazione peggiori per prendere provvedimenti".

Orzinuovi è stata colpita duramente dal virus. Come sta reagendo la popolazione?

Noi abbiamo avuto un contagio forte, è stato uno choc. Le vittime erano tutte nella stessa compagnia di persone anziane, amici che si trovavano a giocare a carte. Ho capito subito la gravità del virus per la forza e la velocità della trasmissione.

Come vi siete mossi per evitare che la situazione precipitasse?

Noi abbiamo adottato subito misure molto severe. Non potendo obbligare i commercianti chiudere ho esortato a chiudere e devo dire che mi hanno ascoltato. Quasi tutti hanno chiuso e le persone hanno iniziato a non uscire più di casa. Le misure stanno dando risultati: il paese è vuoto. Non vedo muoversi una macchina, di passanti non se ne parla nemmeno. C’è tanta consapevolezza.

C'è stato un trend positivo come nelle zone rosse?

Per fortuna oltre un certo punto il virus non è dilagato. I dati di oggi sono finalmente positivi, abbiamo "solo" due contagiati. È il primo giorno di miglioramento, serve prudenza ma è chiaro che le misure danno qualche risultato.

Perché ha deciso di scrivere al governo una lettera?

Al governo chiediamo di uniformare le regole. Da noi la situazione è migliorata, ma se un comune a 3 chilometri invece fa il mercato e tiene i bar aperti i nostri sforzi sono vanificati. Bisogna fermare tutto e rimanere in casa. Il contagio avviene con un facilità incredibile, l'ho visto nei casi del nostro paese. Sono pienamente d’accordo con Attilio Fontana, è necessario fermare le attività commerciali e i trasporti.

La vostra esperienza può diventare un esempio?

Vorrei far capire a chi oggi ha pochi casi, che se adotta subito le misure non arriverà nella nostra situazione. Se invece aspettano e pensano di poter tenere aperto tutto, ecco l’errore che può costare carissimo.

Quale messaggio vorrebbe dare alle popolazioni delle zone ancora poco colpite?

L’appello che faccio è quello di non sottovalutare che è difficile essere contagiati. Questo virus è micidiale. Se si usano le precauzioni giuste non c’è problema, ma non sottovalutiamo. Non pensiamo che possano prenderlo solo gli altri. Siamo coinvolti tutti e quando parte non si argina. Prendamo davvero tutte le precauzioni. Non sottovalutate.

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