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L’appello del papà di Denise Pipitone per un lavoro: “Nessuno dovrebbe elemosinare i propri diritti”

“Il lavoro mi permette di assicurare a me e alla mia famiglia le necessità comuni e anche quelle non comuni, tutto ciò che è stato e sarà necessario in aiuto a Denise. A causa di questa mancanza adesso ho deciso di espormi pubblicamente” è l’appello lanciato dal papà di Denise Pipitone, Pietro Pulizzi per trovare lavoro.
A cura di Antonio Palma
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Il papà di Denise Pipitone, Pietro Pulizzi, cerca lavoro e ha deciso di esporsi pubblicante con un appello sui social per cercare un nuovo impiego che possa assicurare a lui e alla famiglia il necessario per vivere e anche per portare avanti la battaglia per la piccola scomparsa all'età di 4 anni il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo.

“Il lavoro mi permette di assicurare a me e alla mia famiglia le necessità comuni e anche quelle non comuni, tutto ciò che è stato e sarà necessario in aiuto a Denise. A causa di questa mancanza adesso ho deciso di espormi pubblicamente senza esitazione purché qualcosa cambi” ha scritto Pulizzi sulla sua seguitissima pagina facebook.

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“In un paese civile nessun essere umano dovrebbe elemosinare i propri diritti, un lavoro per vivere dignitosamente” ha aggiunto il padre naturale di Denise Pipitone, spigando di aver sempre fatto l’autista di autobus ma di essere disposto ora anche ad altri lavori per trovare un impiego.

Finora l’uomo aveva sempre cercato impieghi in zona, nel Trapanese, per stare vicino alla famiglia e poter partecipare ai tanti impegni processuali e giudiziari ma Pulizzi ha spiegato che ora sarebbe disposto anche ad allontanarsi, compatibilmente con l’impiego offerto.

“Non ho mai avuto delle grandi pretese ho solo chiesto più volte di considerare la mia situazione sulla base delle mie evidenti necessità. Da sempre, ho lavorato senza risparmiarmi, le mie mansioni svolte le ho portate avanti con assoluto impegno e dedizione e di questo molti non possono che confermare” si legge ancora nel post di Pulizzi, che aggiunge: “A causa delle mie esigenze familiari inerenti a indagini, processi ecc… ho sempre preferito non allontanarmi dalla mia città e provincia. Adesso però, se sarà strettamente necessario valuterò anche per un trasferimento lavorativo purché mi venga assicurato un impiego valido e risolutivo che adibisca alle nostre esigenze.  Non sono più un giovincello ed è anche per questo che ogni singola proposta verrà attentamente da me valutata”.

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