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L’apertura del Vaticano sul fine vita: “No a eutanasia, ma possibile sospendere alimentazione e idratazione”

Arriva dalla Santa Sede un’apertura, seppur con diverse limitazioni, sul dibattuto tema del fine vita. La Pontificia Accademia per la vita, l’organismo del Vaticano responsabile delle questioni bioetiche, si è espressa in un vademecum. Nel documento torna il rifiuto dell’eutanasia ma si parla anche della necessità di trovare, in società democratiche e pluraliste, “un punto di mediazione fra posizioni differenti”.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Arriva dalla Santa Sede un'apertura, seppur con diverse limitazioni, sul dibattuto tema del ‘fine vita'. La Pontificia Accademia per la vita, l’organismo del Vaticano responsabile delle questioni bioetiche, si è espressa in un vademecum, dal titolo ‘Piccolo lessico del fine vita'.

Nel documento si ripropone un rifiuto netto dell’eutanasia, così come dell’accanimento terapeutico, ma si parla anche del rilancio delle cure palliative e delle "disposizioni anticipate di trattamento", il cosiddetto testamento biologico e della necessità di trovare, in società democratiche e pluraliste, "un punto di mediazione accettabile fra posizioni differenti" in merito al suicidio assistito e alla possibilità di sospendere alimentazione e idratazione a pazienti in fin di vita.

I capitoli su suicidio assistito, sospensione di alimentazione e biotestamento

Molto interessanti, in particolare, sono i capitoli che trattano gli argomenti del suicidio assistito, della sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione e del biotestamento. Come ricorda il quotidiano La Repubblica, sembrano andare contro alle posizioni più oltranziste che prevalevano fino a pochi anni fa.

Sulla sospensione di nutrizione e idratazione artificiali, ad esempio, la Pontificia Accademia per la vita parla del “criterio della proporzionalità dei trattamenti” e sottolinea che "il medico è tenuto a rispettare la volontà del paziente che le rifiuti con una consapevole e informata decisione, anche anticipatamente espressa in previsione dell’eventuale perdita della capacità di esprimersi e di scegliere”.

Sul testamento biologico, invece oggetto di contestazioni in passato, la Pontificia Accademia cita nel testo come esempio positivo la legge italiana del 2017, che regola le disposizioni anticipate di trattamento, e inserisce in appendice del volume il modulo per la compilazione delle ‘Disposizioni anticipate di trattamento'.

Il Presidente della Pontificia Accademia: "Serve discussione aperta e rispettosa, mediando diverse posizioni"

"La libertà implica sempre l'esigenza di essere responsabili della vita: in me e nell'altro, indissolubilmente. Una prospettiva che certo non collima con una concezione individualista, che tende a ridurla alla solitudine dell'autodeterminazione assoluta e cede alla volontà di potenza dell'amore di sé, senza riguardo per la vulnerabilità alla quale espone gli affetti dell'altro. Siamo tutti radicalmente relazionati", si legge nell'introduzione al documento scritta dal monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, in cui vengono motivate le ragioni della sua pubblicazione.

"Nell'affrontare i temi evocati dalle singole parole, questo lessico tiene conto del contesto pluralista e democratico delle società in cui in cui il dibattito si svolge, soprattutto quando si entra nel campo giuridico. I diversi linguaggi morali non sono affatto incomunicabili e intraducibili, come alcuni sostengono; lo sforzo che ciascuno compie per comprendere le ragioni dell'altro e per accettare il dialogo con chi la pensa diversamente e favorisce il confronto e un'almeno parziale condivisione delle ragioni valide in favore dell'una o dell'altra scelta", prosegue ancora il monsignore.

"La discussione aperta e rispettosa conduce a un dialogo pubblico capace di influenzare positivamente anche le decisioni politiche, mostrando come le mediazioni tra diverse posizioni non sono necessariamente destinate ad assumere la figura scadente di un compromesso al ribasso o della negoziazione per uno scambio di favori politici", aggiunge.

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