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Lampedusa, dopo il video choc Legacoop interviene: “Via i manager della coop che opera nel Cie”

Il filmato choc trasmesso dal Tg2 avrà delle conseguenze anche sull’organizzazione delle cooperative sociali che operano nel centro d’accoglienza siciliano. Legacoop Sociali apre una inchiesta interna. E spiega: “Comportamenti inammissibili a prescindere, ma quel un centro è fatto per 200 persone e ne ospita 600”.
A cura di Redazione
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Lampedusa, il video choc girato dal Tg2 all'interno del Centro d'accoglienza di Lampedusa avrà delle conseguenze anche nell'organizzazione delle cooperative che operano nel Cpsa (centro primo soccorso accoglienza). È Legacoop Sicilia ad annunciare l’istituzione di una commissione d’indagine conoscitiva, affidandone la responsabilità a LegacoopSociali. A darne notizia è la stessa associazione del mondo cooperativo. "La commissione – si legge nella nota diffusa dalla presidenza regionale – si avvarrà anche dell’apporto di professionisti esterni, per accertare al meglio disfunzioni e responsabilità. In ogni caso Legacoop Sicilia ha già dato indicazione alle cooperative socie di ‘Lampedusa Accoglienza' di rimuovere e rinnovare il management attuale e di avviare immediatamente una migliore organizzazione con altre professionalità".

La Legacoop sociali della Sicilia scrive: "Dopo l’indignazione generale davanti alle scene viste in tv di sindaci, prefetti, ministri, associazioni e cittadini, siamo i primi a chiedere che i riflettori sul delicato tema dell’accoglienza dei migranti restino accesi per affrontare alla radice la questione. Non c’è alcuna giustificazione per quanto è accaduto ma non sottolineare lo stato di assoluta precarietà in cui gli operatori del Centro di Lampedusa sono costretti a lavorare dal punto di vista logistico e strutturale, significherebbe non guardare in faccia la realtà e limitarsi a gridare allo scandalo. È bene ricordare che il centro di Lampedusa è stato bruciato, distrutto e mai ricostruito e dunque gli operatori lavorano in condizioni che non assicurano l’assolvimento al meglio dell’accoglienza delle persone. Ricordiamo infatti che la capienza del centro è appena sufficiente ad accogliere 250 persone, mentre ora gli ospiti sono oltre 600 e sono arrivati fino a 1.200. Ci sono tante responsabilità rispetto a questo stato di cose. Quella delle cooperative è stata di non avere alzato abbastanza la voce e di non avere preteso interventi immediati".

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