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Lampedusa, ripescato in mare un cadavere decapitato e in avanzato stato di decomposizione

Il cadavere di un uomo decapitato e in avanzato stato di decomposizione è stato ripescato nelle acque al largo di Lampedusa dalla guardia di finanza. L’ipotesi è che sia una delle vittime degli ultimi naufragi di migranti avvenuti nel canale di Sicilia.
A cura di Chiara Ammendola
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È stato ripescato al largo di Lampedusa, nei pressi dell'isolotto di Lampione il cadavere decapitato individuato dai militari della guardia di finanza. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, appartiene a un uomo.

Non è escluso, secondo le Fiamme gialle, che possa essere una delle vittime degli ultimi naufragi avvenuti nelle acque antistanti il canale di Sicilia. Dopo il ritrovamento, la salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana che era rimasta vuota dopo il trasferimento degli otto cadaveri che erano stati ritrovati su un barcone soccorso in acque Sar Maltesi.

Intanto sono ripresi a pieno ritmo gli sbarchi sull'isola: solo ieri sono arrivati 735 migranti a bordo di nove imbarcazioni. Ed è sul tema dei migranti che è intervenuta quest'oggi l'Onu, che ha chiesto all'Italia di ritirare il dl sulle ong. Una legge che rischia di aumentare le ‘intercettazioni' e i rimpatri in Libia, Paese che l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha ripetutamente affermato non essere considerato un porto di sbarco sicuro.

In una lunga nota diffusa a Ginevra, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha dunque esortato "il governo italiano a ritirare il dl e a consultare i gruppi della società civile, in particolare le ong che si occupano di ricerca e salvataggio, per garantire che qualsiasi proposta di legge sia pienamente conforme al diritto internazionale dei diritti umani, al diritto internazionale dei rifugiati e ad altri quadri giuridici applicabili, tra cui la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e la Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio in mare".

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