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L’amica la invita ad uscire, poi la sequestra e la rapina con due complici: arrestati

Una giovane donna residente a Messina è stata sequestrata, picchiata e rapinata da due uomini di 18 e 24 anni. I due hanno agito con la complicità dell’amica della vittima, una donna di 30 anni.
A cura di Gabriella Mazzeo
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immagine di repertorio
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Hanno rapinato, sequestrato e picchiato una donna dopo averla attirata in una trappola lo scorso 20 febbraio a Messina. Ora le forze dell'ordine hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per due uomini e una donna di 30 anni. I tre sono indagati in egual misura per tutti i reati elencati. Secondo quanto reso noto, lo scorso 20 febbraio l'autista di un autobus del servizio pubblico ha chiesto l'intervento della polizia di Stato segnalando un'aggressione ai danni di una giovane donna in via Circuito, zona Torre Faro.

Poche ore prima del fatto, la vittima aveva accettato l'invito ad uscire di un'amica (rivelatasi poi complice dei due aggressori individuati dalle forze dell'ordine) e durante la passeggiata è stata fermata, minacciata con una bottiglia di vetro rotta e poi costretta a dirigersi verso la vicina spiaggia. Qui, i due uomini di 18 e 24 anni, insieme alla 30enne che li aveva aiutati ad orchestrare il piano, l'hanno colpita ripetutamente con schiaffi, pugni e calci per poi sottrarle smartphone, portafoglio, documenti e carta di credito. Un'aggressione durata diverse ore, secondo quanto raccontato dalla giovane che alla fine è riuscita a fuggire con un espediente. Giunta alla fermata dell'autobus, ha chiesto aiuto all'autista che ha poi allertato le forze dell'ordine e il personale medico del 118 intervenuto per fornire le cure del caso.

Alla base del sequestro di persona e della violenta aggressione, vi sarebbero motivazioni legate alla gelosia della 30enne nei confronti dell'amica. Dopo una serie di accertamenti effettuati dalla polizia che ha ascoltato le versioni dei fatti fornite dalla vittima e dall'autista, i tre responsabili sono stati individuati e bloccati. Ora il gip, su richiesta della Procura, ha applicato la misura di custodia cautelare in carcere .

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