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Lamezia Terme, morti sette ciclisti: autista drogato e senza patente

Incidente mortale a Lamezia Terme: sette ciclisti sono stati travolti da un autista drogato e senza patente, che con la sua auto li ha investiti a seguito di un sorpasso azzardato.
A cura di danila mancini
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strage a lamezia terme sette ciclisti travolti da auto pirata

Vinicio Pottin (47 anni), Rosario Perri (55 anni), Giovanni Cannizzaro (58 anni); Pasquale De Luca (35 anni), Francesco Stranges (51 anni), Domenico Palazzo e Fortunato Bernardi (di loro non si conosce l'età). Questi i nomi dei sette ciclisti uccisi da un marocchino, che li ha travolti con la sua vecchia Mercedes, guidata sotto l'effetto di droga e senza patente. Gli altri tre ciclisti versano in gravi condizioni, uno all'ospedale di Catanzaro, gli altri due a quello di Cosenza.

E' successo nei pressi di Lamezia Terme (le vittime erano tutte del posto) sulla statale 18 in località Marinella a Sant'Eufemia. I ciclisti erano grandi appassionati di sport, tanto da far parte di un gruppo amatoriale a Sambiase, a sua volta legato alla palestra Atlas. Una delle vittime sarebbe proprio il titolare del centro sportivo. Secondo le prime ricostruzioni, ecco quanto accaduto: i ciclisti stavano percorrendo la statale in bicicletta, quando sul lato opposto è spuntata una Mercedes a velocità sostenuta, che, effettuando un sorpasso azzardato, non ha potuto frenare in tempo, travolgendoli tutti in un incidente mortale. Sette ciclisti sono deceduti sul colpo, mentre tre stanno lottando tra la vita e la morte. L'autista della Mercedes è un marocchino ventunenne, a cui mesi fa è stata ritirata la patente per un sorpasso azzardato. Incurante della precedente sanzione, l'uomo ha eseguito nuovamente la manovra pericolosa, facendo rischiare la vita anche al figlioletto che era in macchina con lui. Quando poi è stato condotto in ospedale, dagli esami è emerso che guidava sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. E' stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo.

Agghiacciante il racconto di Clemente Folinazzo, automobilista di passaggio che ha prestato i primi soccorsi: "Quando sono arrivato, ho notato il marocchino col volto insanguinato che a piedi stava camminando tenendo il figlio per mano. Ho visto uno scenario apocalittico, neanche una bomba avrebbe fatto tanti danni. Ci sono stati alcuni automobilisti che non ce l'hanno fatta per lo choc a scendere dall'auto e sono tornati indietro".

Uno scenario apocalittico, che mai vorremmo descrivere. E invece, puntualmente, la cronaca riporta di incidenti automobilistici provocati da incoscienti spericolati, che non comprendono quanto lungo possa essere quell'istante, l'istante in cui alla prudenza viene preferita l'inutile eccitazione della velocità: si è responsabili della morte di persone innocenti e dell'immenso dolore provocato alle famiglie. In un attimo, in un solo attimo, che si può e di deve evitare.

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