L’allarme di Gimbe: “La campagna vaccinale si è fermata, calano i contagi da Covid ma non i morti”
I casi Covid tornano a calare, ma il numero delle vittime non accenna a scendere. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe di questa settimana sull'andamento della pandemia rivela alcune tendenze importanti: dopo un marzo di crescita continua, aprile si apre con una riduzione importante dei casi settimanali, segnando un meno 6,9% rispetto alla scorsa settimana. Diminuiscono anche i casi in terapia intensiva (meno 3,3%), mentre aumentano attualmente positivi (più 0,6%), i ricoverati con sintomi (più 5,2%) e i positivi in isolamento domiciliare (più 0,6%). Ma soprattutto aumentano – e di molto – le vittime: più 10,1%. I morti per Covid registrati questa settimana – anche se 104 relativi a periodi precedenti – sono 1.049. Ma attenzione: "Rimane tuttavia molto difficile fare previsioni – spiega il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – sia per l’eterogeneità delle situazioni regionali, sia perché in alcune grandi Regioni del Nord iniziano ad intravedersi segnali di risalita".
Per quanto riguarda gli ospedalizzati, invece, Cartabellotta spiega: "È importante rilevare che il quadro dei pazienti ospedalizzati è notevolmente mutato negli ultimi 6 mesi, sia per effetto delle coperture vaccinali e relativi booster, sia per la progressiva sostituzione della variante delta con quella omicron, più contagiosa, ma meno severa". Il dato che viene metto in rilievo è il seguente: a fine ottobre il 3,22% degli attualmente positivi era ricoverato in area medica e lo 0,47% in terapia intensiva, oggi sono rispettivamente lo 0,78% e lo 0,04%. "Questo dimostra che si è ridotto in maniera rilevante il numero di pazienti Covid ospedalizzati per polmonite severa che richiedono un ricovero in terapia intensiva – continua il medico presidente di Gimbe – mentre vengono ospedalizzati soprattutto anziani con patologie multiple che possono essere assistiti nei reparti ordinari".
Ci sono ancora 6,93 milioni di italiani che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,58 milioni sono protetti temporaneamente in quanto guariti dal Covid da meno di sei mesi. "Tutti i dati confermano che la campagna vaccinale si è ormai fermata, nonostante 4,35 milioni di persone vaccinabili con prima dose e 2,55 milioni con dose booster – sottolinea Cartabellotta – I tassi di copertura vaccinale, infatti, nell’ultimo mese hanno registrato incrementi davvero esigui". Parliamo dello 0,1% in più di vaccinati con prima dose in tutto il mese di marzo. Il presidente di Gimbe lancia anche un altro allarme, che riguarda i farmaci antivirali: "Vengono sottoutilizzati, ma si rischia concretamente che le scorte rimangano inutilizzate come già accaduto per gli anticorpi monoclonali".