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Laila, morta schiacciata da un macchinario a Modena: indagato per omicidio il titolare dell’azienda

La Procura di Modena ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo il legale rappresentante dell’azienda di packaging ‘Bombonette’ di Camposanto (Modena), dove l’altro ieri ha perso la vita – schiacciata da un macchinario – l’operaia quarantenne Laila El Harim. Operai in sciopero in tutta la provincia per chiedere più sicurezza sui luoghi di lavoro.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura di Modena ha iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio colposo il legale rappresentante dell'azienda di packaging ‘Bombonette‘ di Camposanto (Modena), dove l'altro ieri ha perso la vita – schiacciata da un macchinario – la quarantenne Laila El Harim. L'apertura di un'inchiesta a carico del titolare della ditta andrebbe considerata come atto dovuto per chiarire cosa sia accaduto martedì mattina, quando l'operaia è stata trascinata e uccisa da una fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio.

Del drammatico incidente – l'ennesimo che ha visto la morte di un lavoratore o una lavoratrice del 2021 – il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Bruno Giordano, ha informato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ha chiesto di essere tenuto al corrente di tutti gli accertamenti effettuati. Dopo la relazione redatta dagli ispettori del lavoro di Modena, si legge in una nota, è stato possibile accertare che "la lavoratrice era stata assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato e che aveva iniziato il proprio turno di lavoro presso la sede della Bombonette alle 5.50. La fustellatrice a cui lavorava Laila era provvista di un doppio blocco di funzionamento meccanico, ma purtroppo azionabile, da parte dell’operatrice, soltanto manualmente e non automaticamente. Ciò ha consentito un’operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento", si legge. Per quanto concerne la dinamica dell’infortunio e la conformità del macchinario secondo i principi della massima sicurezza tecnicamente possibile, sono in corso verifiche ulteriori da parte degli ispettori Upg della Usl di Modena. Tutta la documentazione acquisita sull’organizzazione della sicurezza nella fabbrica modenese verrà esaminata dal direttore dell’Ispettorato del lavoro che ne informerà Orlando anche "per definire, secondo le competenze, le azioni da intraprendere dopo aver stabilito l’esatta dinamica e le relative responsabilità". Sul corpo di Laila El Harim, sempre al fine di accertare con esattezza cosa le sia successo, è stata  disposta dalla procura di Modena l'autopsia. Gli inquirenti hanno posto sotto sequestro la fustellatrice che ha provocato il decesso dell'operaia.

Operai in sciopero in tutta la provincia dopo la morte di Laila

In attesa che le indagini stabiliscano eventuali responsabilità la Cgil di Modena ha annunciato che "migliaia di lavoratori e lavoratrici oggi, e nei prossimi giorni, hanno deciso di scioperare e di prendere posizione dopo il terribile infortunio mortale che ha stroncato la vita a Laila El Harim". Scrive il sindacato in una nota: "Dopo poche ore dal terribile infortunio, sul quale come Cgil Modena abbiamo chiesto fin da subito di fare massima chiarezza e di appurare le responsabilità, numerose sono state le risposte di cordoglio, solidarietà e lotta da parte delle rappresentanze sindacali di numerose aziende ed enti del territorio provinciale. Questa straordinaria risposta, in un periodo di chiusure totali o parziali dell’attività lavorativa, proviene da tutti i settori del territorio sia pubblici che privati, in primis dalle aziende del settore cartotecnico (alle quali si aggiungono, per fare solo alcuni esempi, le maestranze di numerose aziende del settore ceramico fino ad Unimore ed al terziario, dal metalmeccanico fino all’industria agroalimentare) e chiede con grande forza una sola cosa: basta parole, senza sicurezza non si lavora.  Come Cgil Modena, consci che questa sia una prima risposta di una mobilitazione che dovrà crescere, esprimiamo ancora una volta la necessità di affrontare definitivamente questa emergenza nazionale: servono soldi, investimenti, formazione e serve mettere al centro la salute e la dignità delle persone, non il profitto. Non accetteremo che tutto questo venga svilito ed umiliato, perché un’agenda politica davvero interessata al bene delle persone non può prescindere dalla dignità e dal rispetto del lavoro".

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