Lago di Garda, centinaia di intossicati a Torri del Benaco. Acqua potabile vietata: colpa del norovirus
A Torri del Benaco, paesino di 3mila abitanti sulla parte veneta del Lago di Garda, l'amministrazione comunale ha imposto il divieto di usare l'acqua a scopo potabile o alimentare dopo che un centinaia di persone (tra le 200 e le 300, scrive il Corriere del Veneto) ha sviluppato i sintomi della gastroenterite, con crampi addominali e febbre. Molte di loro sono state costrette a ricorrere alle cure dell'ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda.
L'Azienda gardesana servizi (AGS), società che gestisce il servizio idrico di una ventina comuni della sponda veronese del Lago di Garda, ha inviato al laboratorio Veritas di Venezia dei campioni d’acqua per le analisi: si tratterebbe di norovirus, un patogeno molto contagioso in grado di diffondersi attraverso acqua e cibo contaminati, che causa diarrea, vomito e dolori addominale. L’incubazione può andare dalle 12 alle 48 ore con sintomi che durano fino a 60 ore.
"Visto il quadro clinico compatibile con una gastroenterite virale, su due pazienti è stato eseguito il test diagnostico tramite biologia molecolare che ha confermato trattarsi di norovirus", spiega a L'Arna il dottor Damiano Bragantini, infettivologo dell’ospedale Pederzoli che lavora all’interno del Servizio di malattie infettive guidato dal dottor Maurizio Solbiati.
Sulle cause non è ancora stata fatta chiarezza. La maggior parte delle persone contagiate abbia confermato di aver avvertito i malori dopo aver bevuto acqua del rubinetto. Ma non è chiaro come il patogeno sia arrivato alla rete dell’acquedotto. Probabile che l'innalzamento del livello del lago degli ultimi giorni abbia finito contaminarla.
L’Ulss9 Scaligera ha fatto sapere in una nota che "la situazione è presidiata dal Dipartimento di prevenzione in stretta collaborazione con il sindaco, insieme a istituzioni ed enti competenti quali Arpav, Istituto zooprofilattico, Nas, forze dell’ordine locali".