L’aggressore della psichiatra di Pisa è un ex paziente: “Si definisce sciamano, agguato premeditato”
L'aggressore di Barbara Capovani, 55enne psichiatra di Pisa in fin di vita dopo essere stata aggredita venerdì pomeriggio all'esterno dell'ospedale Santa Chiara, è un ex paziente della donna e l'agguato sarebbe premeditato.
È quanto emerge da fonti inquirenti, secondo le quali il 35enne, fermato con l'accusa di tentato omicidio, era stato già arrestato in passato per una aggressione in tribunale a Lucca.
Secondo le indagini ancora in corso, il 35enne era stato collocato in cura presso il Servizio psichiatrico diagnosi e cura di Pisa nel 2019, e pare nutrisse "forti rancori nei confronti della dottoressa, che lo aveva avuto in cura in quell'anno, elementi che trovano conferma nell'analisi dei social media dell'indagato".
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, che contestano all'uomo la premeditazione, l'indagato avrebbe tentato l'agguato già dal giorno precedente: giovedì si era presentato al reparto presso l'Ospedale Santa Chiara vestito con abiti scuri, coperto in parte da cappello e mascherina chirurgica con in spalla uno zaino, ma al momento del suo arrivo Barbara Capovani non c'era.
Per questo la procura contesta all'uomo "l'aggravante della premeditazione", in ragione del fatto che "il giorno prima, l'autore avesse tentato di rintracciare la vittima indossando un abbigliamento allo scopo di celare la propria identità, ma anche che avesse portato diversi capi di abbigliamento, indossati nella fase antecedente e successiva al fatto, contenuti verosimilmente all'interno di uno zaino che portava in spalla, così come l'arma del delitto, allo scopo di garantirsi la fuga senza destare sospetti".
L'uomo, il giorno dopo, è tornato, questa volta, spiegano gli inquirenti, "portando a compimento il proprio intento criminale, colpendo con un oggetto contundente ripetutamente al cranio la vittima, cogliendola di sorpresa alle spalle, mentre era chinata sulla propria bicicletta per rimuoverne il lucchetto e andare via alla fine del proprio turno di lavoro".
La notte scorsa la polizia si è recata presso la sua abitazione a Torre del Lago per eseguire una perquisizione ma lui si è barricato dentro e così è scattata l'irruzione degli agenti che hanno trovato una balestra con diversi dardi.
Quando gli agenti hanno sfondato la porta, lui ha tentato di fuggire usando uno spray urticante prima di essere definitivamente immobilizzato. I poliziotti hanno anche sequestrato indumenti, oggetti, il telefono cellulare e il pc dell'indagato che ora si trova nel carcere Don Bosco di Pisa.
Si tratta di un soggetto controverso. Sul suo profilo Facebook si definisce così: "Sono uno sciamano, mediatore fra invisibile e visibile; collego le dimensioni". Il profilo social del trentacinquenne è pieno di post contenenti tesi complottiste che spaziano dalla guerra in Ucraina alla massoneria, dalla Chiesa a questioni più locali che riguardano soprattutto Lucca e Viareggio. Molti anche i messaggi a tema psichiatrico.