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L’addio di Foggia ai tre giovani tifosi morti in incidente: “Lasciate ricordi che nessuno cancellerà”

L’intera comunità dei tifosi e la città pugliese si è stretta attorno alla famiglia dei tre giovanissimi di 21, 17 e 13 anni partecipando dagli spalti alla funzione funebre religiosa ufficiata da Monsignor Giorgio Ferretti. Oltre 10mila presenti hanno scandito i nomi delle tre vittime prima che lasciassero per sempre lo stadio.
A cura di Antonio Palma
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Oltre 10mila persone hanno affollato ieri lo stadio Zaccheria di Foggia per i funerali di Michele, Gaetano e Samuel, i giovanissimi tifosi del Foggia Calcio morti domenica sera a Potenza in un incidente stradale mentre erano in trasferta per seguire la squadra del cuore. L’intera comunità dei tifosi e la città pugliese si è stretta attorno alla famiglia dei tre giovanissimi di 21, 17 e 13 anni partecipando dagli spalti alla funzione funebre religiosa ufficiata da Monsignor Giorgio Ferretti, arcivescovo di Foggia e Bovino.

"La morte lascia un dolore che nessuno può curare ma l'amore per il vostro ideale ha lasciato ricordi che nessuno può cancellare" è lo striscione esposto ai tifosi. Una partecipazione dimostrata anche dalla decisione dell’amministrazione comunale di proclamare il lutto cittadino durante i funerali con la bandiera della città a mezz’asta. All’ultimo saluto per i tre tifosi ha partecipato anche il ministro dello sport Andrea Abodi, il mister del Calcio Foggia 1920, Nicola Canonico ed Ezio Capuano ma anche l’ex mister rossonero De Zerbi ha reso omaggio alle giovani vittime dell’incidente inviando tre corone di fiori.

Tantissimi gli omaggi floreali che hanno invaso i bordi del campo da calcio così come striscioni e bandiere posti davanti alle tre bare bianche avvolte dalla bandiera e dalle sciarpe del gruppo di tifoseria di cui facevano parte e della squadra amata.  I tre feretri sono stati appoggiati su quello stesso terreno del campo dove assistevano ai loro beniamini, accolti da un lungo e commosso applauso.

“Siamo riuniti in questo che dovrebbe essere un luogo di divertimento, di sport. Lo abbiamo trasformato per questo pomeriggio nella cattedrale della nostra città. La morte di Gaetano, Michele e Samuel sbatte in faccia a tutti noi un’amara realtà, come uno duro schiaffo sul volto di chi è più giovane. La morte esiste, è reale! Fa parte della vita; ne è la fine e il compimento. Pensiamo: “Non è giusto!”. Non è giusta la morte di un giovane: di tre giovani. Non è giusto morire in questo modo” ha detto Monsignor Ferretti. Dopo la messa lo stadio ha scandito i nomi delle tre vittime prima che lasciassero per sempre lo stadio.

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