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La zia di Giuseppe Lenoci: “Lo stage non prevedeva l’uscita dall’azienda”

Angela, zia di Giuseppe Lenoci: “La tragedia si poteva sicuramente evitare. A quanto pare il ragazzo non doveva uscire fuori sede e invece è uscito. Era al suo ultimo stage”.
A cura di Davide Falcioni
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Omicidio stradale: è questa l'ipotesi di reato su cui indaga la Procura della Repubblica di Ancona in relazione alla morte di Giuseppe Lenoci, il 16enne di Monte Urano morto ieri in un incidente stradale mentre era in viaggio a Serra de' Conti (Ancona) nell'ambito di uno stage con una ditta di termoidraulica, la Termoservicegas di Fermo. La pm Serena Bizzarri è ancora in attesa della relazione dei carabinieri sul sinistro e al momento non intende chiedere l'autopsia. Il magistrato non si è pronunciato, ma dovrebbe procedere nei confronti del conducente del furgone aziendale finito fuori strada, un dipendente 37enne della ditta rimasto gravemente ferito e ora ricoverato a Torrette.

Nel frattempo Angela, zia di Giuseppe Lenoci, in un'intervista rilasciata all'Ansa ha dichiarato che "la tragedia si poteva sicuramente evitare. A quanto pare il ragazzo non doveva uscire fuori sede e invece è uscito. Non era prevista assolutamente l'uscita dall'azienda, adesso gli avvocati ci stanno aggiornando man mano ma non era previsto… però – aggiunge – stanno ancora indagando, non vorrei che quel giorno fosse stato fatto un permesso ma non lo sappiamo e stiamo aspettando". "Giuseppe – ricorda – andava a scuola con amore, gli piaceva. Questa settimana o la prossima avrebbe dovuto essere l'ultimo stage e si sarebbe diplomato la prossima estate. Spero che si faccia chiarezza, è chiaro che mio nipote non tornerà più ma bisogna fare chiarezza". Sulla questione sono attualmente in corso verifiche per appurare cosa prevedesse la convenzione stipulata tra la società e l'istituto Artigianelli, che Giuseppe frequentava. Davanti alla sede della ditta Termoservicegas sostano diversi furgoni come quello sul qual viaggiavano Giuseppe e il conducente 37enne, ora ricoverato in ospedale: silenzio da parte dell'impresa davanti alla richiesta dei cronisti di parlare della vicenda.

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