La zanzara della malaria segnalata in Puglia dopo 50 anni, Lopalco: “No allarmismi ma attenzione”
In Puglia è stata registrata per la prima volta dopo 50 anni la presenza della zanzara che trasmette la malaria, in particolare nella zona costiera del Salento fra le marine di Lecce e Otranto. È questo il risultato di uno studio dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, pubblicato su PubMed lo scorso 10 aprile.
"La scoperta ha una forte rilevanza e impatto sanitario, evidenziando un aumento della ricettività delle aree meridionali del Paese", hanno scritto gli esperti.
Nel settembre del 2022 un unico esemplare di Anopheles maculipennis fu raccolto nel comune di Lecce e identificato molecolarmente come Anophelse sacharovi, che è appunto uno degli insetti che può veicolare la malattia. Questa rilevazione ha portato ad attuare nel settembre 2023 un'indagine entomologica mirata. E ad oggi la zanzara è stata censita in 11 siti del litorale salentino.
"La presenza di zanzare del genere anofele, quelle cioè in grado di trasmettere la malaria, è una informazione da tenere nella giusta considerazione. Si fa la sorveglianza della circolazione delle zanzare per questo motivo. Niente allarmismi, quindi". ha commentato all'Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento. Si tratta, per Lopalco, in ogni caso, di "un altro segnale di preoccupazione sui cambiamenti che il clima e le modificazioni dell'ambiente stanno comportando. Certamente non parliamo di rischio immediato di riportare la malaria in Italia. Ma è un avvertimento che impone di prendere seri provvedimenti per migliorare ancora di più la sorveglianza delle zanzare e ridurne la circolazione".