La vittoria di Giusy, disabile in carrozzina è Miss Integrazione: “Tutti meritiamo la passerella”
È la storia di chi, con sofferenze, discriminazioni e cattiverie, riesce a vincere battaglie per l'uguaglianza. Giusy è la dimostrazione. Disabile in carrozzina a causa della poliomielite, una malattia che porta la perdita dell'uso dei muscoli, vince la fascia Miss Integrazione Italia 2021, svoltasi a Milano. "Tutti abbiamo il diritto di sfilare".
Il Comitato Abbattimento Barriere Architettoniche (CABA) che ha sede a Roma ha nominato come testimonial per l’integrazione e la famiglia, le siciliane Giusy Scirè e Mary Bellomo. Da Paternò, in provincia di Catania, dove si sono conosciute nell’ambito di una sfilata di moda, un nuovo viaggio, domenica, le attende a Reggio Calabria. Dal 22 al 26 maggio voleranno in Portogallo per rappresentare l’Italia all’iniziativa “Miss Mister Star Universe”, accanto a 40 donne, tra ragazze e adulte, di varie nazionalità. “Giusy Scirè, ha dimostrato con la sua forza, il suo coraggio e la sua determinazione che tutti possono raggiungere i propri obiettivi applicando una forte costanza nella propria vita” – afferma Giuseppe Battistoni, presidente del Comitato Abbattimento Barriere Architettoniche (CABA), che da anni è impegnato sul territorio nazionale con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza delle persone con disabilità. “Mary Bellomo ha vissuto la disabilità nella sua famiglia affrontandola a testa alta, senza paura, e dimostrandosi una moglie, una mamma ed una nonna eccezionale. Vivendo anche lei con coraggio e determinazione la propria vita. Senza arrendersi, sempre avanti e con il sorriso sulle labbra”.
Giusy e le tante battaglie vinte: "Abbattere le barriere mentali e guardare la bellezza dell'anima"
Giusy dimostra di essere una donna forte e una grande lottatrice per i diritti dei disabili. Ha un cuore grande perché immersa nel sociale e aiuta le persone che hanno diverse difficoltà. Vince la fascia Miss Integrazione Italia 2021 come messaggio di speranza e contro i pregiudizi. "Ho incontrato la presidente Alessandro Moreno che ha visto una donna forte in me – ha raccontato Giusy Scirè – ha visto che avrei potuto fare un percorso di integrazione in Ecuador dove ci sono molte persone che soffrono e non hanno la possibilità come quelle che abbiamo in Italia. Essere sulle passerelle – continua – significa avere una forte autostima perché se io non mi amo non posso mai pretendere che gli altri mi possano amare guardiamo la bellezza, quella che abbiamo dentro, quella che noi possiamo esporre verso gli altri. Quelle che dobbiamo abbattere – dice Giusy – sono le barriere mentali perché sono le più paurose. Ancora oggi sento delle mamme che hanno problemi di esporre la problematica dei propri figli per la paura di essere giudicati dalle persone e dalla gente che ci sta attorno. Il fatto di essere integrata è un lungo percorso con cui bisogna lavorarci tanto, avere alle spalle dei buoni genitori che ci amano e non ci fanno avere quella cosa di non essere amati dagli altri.
Oggi Giusy è felice perché è integrata
Donna forte, madre di una figlia, offre alla società messaggi di incoraggiamento soprattutto ai genitori che hanno paura della disabilità dei figli. "Quando ho avuto la poliomielite a due anni e sette mesi – racconta Giusy – ci sono state sempre delle difficoltà di integrazione con qualcuno ma mia mamma è stata sempre la persona che ha cercato di non tenermi a casa e non farmi pesare questa mia disabilità. È la cultura – dice Giusy – che viene a mancare, magari ancora c'è questo tabù come se la disabilità è contagiosa ma no, non è contagiosa. Noi sappiamo essere gioiosi, vivaci e felici – aggiunge – io mi sento una donna felice perché sono qui dopo aver attraversato momenti brutti della mia vita, ho sofferto molto e adesso voglio dimostrare alle persone che bisogna andare avanti anche con mille difficoltà. Mai abbassare la guardia, essere positivi con sé stessi, volersi bene e volere bene anche gli altri. Sono una donna felice per essere integrata oltre che come disabile, come donna grazie al percorso della mia vita che ho dovuto fare. Conclude Giusy – "Se ce l'ho fatta io ce la può fare chiunque con o senza sedia a rotelle, con disabilità grave o meno, mai arrendersi e continuare a lottare perché la vita è meravigliosa".