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Ultime notizie sullo stupro di gruppo a Palermo

La vittima dello stupro di Palermo trasferita in una comunità protetta

I segnali preoccupanti lanciati dalla diciannovenne violentata dal branco hanno portato le autorità ad agire: la giovane, nel pomeriggio del 29 agosto, è stata trasferita in una comunità protetta, fuori dal capoluogo siciliano, da carabinieri e assistenti sociali.
A cura di Biagio Chiariello
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La 19enne stuprata dal branco a Palermo sarà trasferita in una comunità protetta, fuori dal capoluogo siciliano, da carabinieri e assistenti sociali. Nel centro – attrezzato per casi come il suo – le sarà offerta anche la possibilità di lavorare. La decisione è stata presa anche e soprattutto a seguito di alcuni segnali preoccupati lanciati dalla giovane sui social. Frasi riconducibili al suicidio che hanno spinto le autorità ad agire.

Le indagini sullo stupro di Palermo

Proseguono intanto le indagini sullo stupro di gruppo avvenuto a Palermo. Nella giornata di mercoledì si terrà l’udienza del Tribunale del Riesame per decidere sull’istanza di scarcerazione di uno dei sette indagati per quanto avvenuto al Foro Italico nel capoluogo siciliano. Per l’8 settembre è fissato invece il riesame di un altro dei ragazzi coinvolti, mentre non è stato deciso ancora quando i giudici si pronunceranno sulla richiesta di revoca del carcere degli altri che sono stati arrestati a distanza di tre settimane dai fatti.

Per lo stupro di Palermo sono indagati altri tre ragazzi: un 22enne (che gli altri indagati avrebbero indicato come la “mente” di tutto) e un altro ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti. Quest’ultimo, inizialmente scarcerato dal gip e trasferito in comunità, è tornato nuovamente in carcere per dei contenuti postati sui social e per dei commenti sul fatto che l'ha visto protagonista.

Garante avvia istruttoria: "Vietate divulgare le generalità della vittima"

Nel frattempo il Garante per la protezione dei dati personali ha comunicato l'avvio di un'istruttoria nei confronti dei siti che hanno diffuso le generalità della vittima della violenza sessuale. L'Autorità, si legge nella nota, si riserva inoltre di adottare i provvedimenti ritenuti necessari e di informarne l'autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza.

Nonostante le regole deontologiche dei giornalisti impongano chiaramente di rappresentare fatti di cronaca di questa gravità senza indugiare in dettagli che possano portare a individuare le vittime di violenza, si sono registrati – viene spiegato nel comunicato  – diversi casi in cui l'informazione è stata da subito caratterizzata da un eccesso di particolari e da una morbosa attenzione sulla vicenda".

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