La villa confiscata alla camorra cade a pezzi dopo un restauro da 5 milioni di euro (REPORTAGE)
Villa Ferretti, residenza estiva del clan Costagliola -affiliato al clan Pariante- costruita in riva al mare di Bacoli che cade a pezzi nonostante dei lavori di restauro da circa 5 milioni di euro, il peschereccio Santa Rita utilizzato dalla Sacra Corona Unita per il traffico di droga, e un pontile a Mergellina nell'ambito di un'indagine sulla borghesia camorrista di Napoli. La nuova tappa del Festival dell'impegno civile, la kermesse organizzata dall'associazione Libera che si svolge interamente sui beni confiscati alla criminalità organizzata, si trasforma in denuncia quando l'imbarcazione approda al molo della magione. Un restauro la cui spesa complessiva è tra i 3,5 e i 4 milioni di euro (3 di fondi europei, il resto recuperato da altre progettualità regionali e/o nazionali). Soldi sprecati visto il risultato: vernici cadenti e mura ammuffite dall'umidità. Così perde lo Stato, incapace di restituire alla società civile il simbolo del potere dei clan di camorra.
Partenza dal pontile della camorra, si tratta della rappresentazione visiva del potere della criminalità organizzata. Ricchezza. Al pontile di Mergellina, sul lungomare di Napoli, sono attraccate decine di imbarcazioni lussuose. Vere e proprie case galleggianti, su cui riposano benestanti turisti intenti a prendere il caldo sole estivo. Il pontile venne sequestrato dai carabinieri e dalla capitaneria di porto dell'ambito di un'inchiesta coordinata dai pm Giovanni Corona e Henry John Woodcock. La "zona grigia" qui la si vede in prima persona, la borghesia camorrista ricca e senza rimorsi. I colletti bianchi che gestiscono l'approdo delle barche di lusso e degli yatch di vip e politici. Assieme al pontile, sono finite nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli diverse attività commerciali di Mergellina, ristoranti storici della città comprati dai prestanome dei Lo Russo e dei Piccirillo.
Santa Rita, la barca della droga. Si tratta di un piccolo peschereccio, veniva utilizzato dalla Sacra Corona Unita per trasportare la droga. "Avevano delle reti, ma erano completamente nuove. Mai calate in acqua, nemmeno per una volta!" ci dice divertito Fabio Grasso, finanziere e presidente dell'associazione Asgam. Oggi, questa barca è dotata di una passerella con cui i membri dell'associazione riescono a far salire a bordo i bambini disabili e portarli a fare attività in mare come ogni altro ragazzino. "Questo è il modo giusto di utilizzare i beni confiscati" ci dice Tonino Amato, presidente della Commissione regionale sui Beni Confiscati.
Villa Ferretti, il gioiello dei Pariante che cade a pezzi. "Questo è grave, perché non si deve poter dire che quando qui c'era la camorra, la villa era piena di vita, mentre ora con lo Stato è chiusa e cade a pezzi" non usa mezzi termini Gianni Solino, di Libera Caserta. "Abbiamo denunciato in Consiglio comunale lo spreco dei fondi POR" afferma il giovane consigliere di Bacoli, Josi Della Ragione "Cinque milioni di euro, ma la villa rimane chiusa. Sono responsabilità delle vecchie amministrazioni, ma anche della nuova". Il sindaco di Bacoli, Ermanno Schiano, si difende: "Noi dobbiamo contestare i lavori svolti male dalla ditta che ha effettuato il restauro. Intanto, continuiamo i lavori nel parco della Villa". Eppure, questo gioiello in riva al mare nel golfo di Bacoli rimane vuoto, come uno scheletro dalle finestre sfondate e le mura che si sbriciolano, mentre il livello dell'acqua si alza sempre più per effetto dell'erosione della costa. Prima o poi, almeno la natura avrà ragione degli affronti della camorra.